Le scommesse di Grassi

24.12.2011 19:36

Nel giorno in cui l'ex Assessore Ritorni alle partecipate ritorna di fatto in campo resettando un recente e controverso passato di amministratore per assumere il low profile di dirigente provinciale del Pd, spiccano le dichiarazioni dell'uomo che di rinterzo, nel pieno di un'Estate bollente, aveva preso possesso dell'Assessorato all'Urbanistica con connessa delega all'Ambiente. Quest'uomo è Grassi, cultura pragmatica da Ds antico stampo, un passato nella Lega Coop, tutto Piani territoriali di Sviluppo, Mugello, Variante di Valico e perchè  no "alta capacità", con tanto di sottoattraversamento ferroviario di Firenze. L'Uomo che ci voleva per connettere la questione ambientale a quella dello "sviluppo locale", ora che Irpet (organismo nel quale operano esperti nominati dalla politica) ci ha gratificati di un Pil 2011 positivo nella misura percentuale dell'1%. Un dato oggettivamente incredibile, che comunque riguarda i fatturati delle aziende che operano per il mercato estero, se solo lo rapportiamo all'impoverimento complessivo del sistema economico locale e alla mediocrità del dato occupazionale. Una mediocrità aggravata dal fatto che ormai in troppi, soprattutto fra i giovani, hanno letteralmente cessato di cercare un lavoro ufficiale. Una circostanza che elude la statistica drogando le rilevazioni ufficiali. Grassi deve avere intuito che qualcosa non funziona dalle nostre parti. Nonostante l'ambiguo sistema di rilevazione del dato tendenziale. E, in modo singolare, brandendo lo spadone della programmazione urbanistica di un territorio che finora aveva visto solo nelle riviste patinate della Regione Toscana, ha cercato di incarnare la posizione dell'innovatore disinteressato invocando una complessiva azione di contrasto contro l'"immobilismo" dell'area livornese. Ma, in tutta franchezza, non sappiamo se è tutta farina del suo sacco. Dietro continua ad operare un Cosimi in maschera, personalità divisiva e costantemente in lotta con coloro che non amano la sua personalissima cognizione del tempo, al quale però rimane pochissimo minutaggio per implementare atti che finirebbero per caratterizzare un'epoca. Stiamo parlando del  Piano regolatore del Porto (oggi nelle mani di Mr Gallanti) e del Piano regolatore Urbano (Piano Strutturale), ancora immerso in una farraginosissima fase procedurale, peraltro a rischio di ricorsi e contenziosi. In attesa che allora nel giugno/luglio 2012 il patchwork del Piano Regolatore entri nella fase esecutiva, al buon Grassi non resta che "scommettere" sul futuro prossimo venturo e, in un certo senso, fare quello che Cosimi non potrebbe fare. Cioè fare gli scongiuri e dedicarsi a qualche operazione di Palazzo. Grassi dunque su facebook e sui giornali "scommette" sulla qualità dei progettisti che hanno aderito al maxi bando per il Piano regolatore, "scommette" anche sul fatto che il tempo a disposizione è troppo poco per chiudere la pratica della pianificazione entro il 2014 (cosa che Cosimi non potrebbe dire), "ricostruisce" infine da par suo l'azzardo della Ceschina cercando di svincolare la nuova variante cementificatoria dell'area pubblica dal controllo preventivo della commissione consiliare competente. E tutto questo per rendere "appetibile" un altro Bando, quello dell'Ippodromo, che altrimenti andrebbe deserto. Intanto registriamo la formidabile concentrazione di deleghe nelle persone di Cosimi e lo stesso Grassi. Un asse dal quale, c'è da scommetterci, scaturirà la via pragmatica al cambiamento dell'area livornese. O no?