Ditta Bellabarba (in concordato preventivo)/Comitato Tutela Cava Limoncino. Continua il duende nell'indifferenza degli amministratori

10.02.2013 10:45

Livorno, 07.02.2013

Spett.le

La Nazione

Via Marradi, 14

57126 - LIVORNO

 

Oggetto : articoli in cronaca di Livorno del 7/2/2013  

 

Con riferimento agli articoli in oggetto, il Comitato per la tutela della Cava del Limoncino, rileva l’inopportunità delle dichiarazioni da parte di dipendenti del gruppo Bellabarba che risultano essere una indebita pressione sulla Magistratura livornese. Ci sono gravi reati in discussione, minacce per l’ambiente e per la salute dei cittadini, ma per il gruppo di Bellabarba la discarica si deve fare ad ogni costo. Naturalmente si fa riferimento solo al sequestro penale dell’impianto del Monte La Poggia e si tace –come sempre– riguardo al sequestro della discarica di Monteburrone e del provvedimento del Tribunale civile di Livorno che interdice il traffico sulla via vicinale del Limoncino ai mezzi superiori di 35 q.li per ragioni di sicurezza e di tutela del diritto alla salute. I dipendenti del gruppo Bellabarba dovrebbero interrogarsi su “come“ siano state ottenute le varie autorizzazioni, quali siano le responsabilità delle amministrazioni locali e dei tecnici e progettisti del gruppo Bellabarba che hanno fatto finta di niente di fronte ai problemi insormontabili di questo sciagurato progetto di devastazione ambientale (franosità, danneggiamento ambientale, pericolo d’inquinamento per percolazione, biogas, odorigeno, eolico, eliminazione di vene sorgive, alterazione della flora e della fauna etc, etc). Per non parlare della assoluta inidoneità della cd. viabilità d’accesso alla cava: la via vicinale del Limoncino è privata non ad uso pubblico, stretta, già danneggiata dai mezzi pesanti che non vi possono transitare in sicurezza e che non si possono nemmeno incrociare fra loro e con altri mezzi. Il gruppo Bellabarba non fa nemmeno cenno alla crisi che attanaglia il paese e Livorno in particolare, ma per loro le responsabilità sono tutte di chi si è opposto alla discarica del Monte La Poggia. Tale atteggiamento è illogico e, quindi, sospetto e nasconde un fine evidente: interferire con l’azione della Magistratura, per ottenere la realizzazione di un impianto pericoloso per la pubblica e privata incolumità. E’ logico pensare che queste indebite interferenze non avranno alcun successo, né si vede quali contributi possano dare il Comune e la Provincia, in larga misura corresponsabili della vicenda e di cui, si invoca demagogicamente l’intervento. A proposito di “falsità”, il Comitato rileva che tutti gli esposti sono stati ampiamente documentati e che mai nei documenti riferibili al Comitato è stato affermato che nella ex cava sia stato introdotto l’amianto .

                          

 

                                               Il Comitato per la tutela della

                                                    Cava del Limoncino