CISAM: Decontaminazione acque radioattive nel Canale dei Navicelli. Livorno cade dalle nuvole.

17.10.2013 10:16

LIVORNO NON È FUKUSHIMA
Ancora una volta il nostro territorio è oggetto di una grave minaccia ambientale. Ciò non ci sorprende: da anni denunciamo che la Regione e le varie amministrazioni locali, in nome del profitto di pochi, hanno assegnato alla nostra città e alla nostra provincia il ruolo di pattumiera della Toscana. Profitti per pochi e tumori per molti. Stavolta il protagonista è il CISAM, la cui area, dopo le pretenziose “ricerche” sul nucleare italiano negli anni ’60-’70, si è trasformata in una discarica di scorie radioattive: ben 700 metri cubi sono stati sotterrati in pineta, con procedure che definire dubbie sarebbe oltremodo generoso. Il CISAM stavolta intende sversare nel canale dei Navicelli 750.000 litri di acqua radioattiva derivante dalla dismissione del reattore. L'ammiraglio Domenico de Bernardo, responsabile dell'operazione, ha svolto, in passato, il ruolo di tecnico per il ministero della difesa, "sottovalutando" gli effetti dell' uranio impoverito come causa delle patologie nefaste subite dai soldati per il contatto con questa sostanza presente nelle armi in loro dotazione: un precedente inquietante. Verranno rispettati i “limiti di legge”, si dice. Ma l’unico limite accettabile è zero, in quanto ogni dose di radiazioni comporta un rischio cancerogeno e genetico. Mentre un artigiano per smaltire un barattolo di vernice deve seguire (giustamente) procedure rigorose e rischia multe salatissime, su questa operazione nessuno, né la Provincia di Pisa che ha dato l’autorizzazione, né le altre istituzioni pisane e livornesi hanno trovato qualcosa da eccepire. Il Comune di Livorno, a distanza di ben nove mesi dall’annuncio ufficiale pubblicato sulla stampa cittadina, ha riproposto il solito imbarazzante teatrino (“noi non ne sapevamo nulla”, “non ci hanno invitato”) già visto nel caso dei bidoni tossici della Grimaldi e in mille altre occasioni. Così dopo il rigassificatore, il previsto potenziamento dell’inceneritore, i continui incendi delle ditte private che trattano rifiuti, le discariche vecchie e nuove “premiate” con numerosi avvisi di garanzia a imprenditori e funzionari, il Comune di Livorno sta per rendersi corresponsabile dell’ennesimo sfregio ambientale per la nostra città. Cosa intendono fare a parte le chiacchiere sindaco e assessore all’ambiente per verificare la regolarità dell’operazione? Hanno verificato la documentazione sull’iter autorizzativo? Hanno chiesto ad esperti indipendenti una valutazione sulle procedure tecniche previste? Noi chiediamo che:
-venga annullata l’autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Pisa;
-venga effettuata la procedura VIA con il coinvolgimento delle popolazioni interessate. Sembra che per le operazioni di natura militare non sia necessario presentare la richiesta di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), come invece accade in ogni altro caso. Ma noi contestiamo che lo smaltimento di queste acque possa essere considerata una operazione militare: il reattore è stato chiuso negli anni '80, e lo sversamento verrà comunque effettuato in ambito civile;
-venga istituita una commissione tecnica imparziale, con la partecipazione una volta tanto reale dei cittadini, che valuti nei minimi particolari i rischi di questa operazione;
-venga studiata un'altra destinazione delle acque contaminate.
Ci auguriamo che le nostre richieste vengano accolte, e comunque non lasceremo niente di intentato, né a livello legale, né sul piano della controinformazione e mobilitazione, per opporci a questa operazione folle.

Vertenza Livorno
15/10/2013