UNA FINESTRA SULLA CITTA' di Simona Corradini

05.08.2014 09:09

La Porto 2000 di Livorno tra sfide globali e necessità di rilancio del sistema Porto e Città.

La variante legata alla revisione del piano portuale, adottata il 18 dicembre 2013, e l'adozione del Prp sono elementi di discussione nonché passaggi fondamentali per il futuro urbanistico, economico ed ambientale della città. Si presuppone quindi che tutti gli attori coinvolti nei giorni scorsi sull’ampio dibattito riguardo la privatizzazione della Porto 2000 conoscano nel dettaglio quali sono le implicazioni urbanistiche legate alla trasformazione dell’ambito della futura Stazione Marittima e di tutto il waterfront urbano portuale cittadino. Come abbiamo già affermato al momento dell’adozione, la variante non ci piace per alcuni validi motivi. Primo, è avulsa dalla revisione generale del PS, del Ru e dalla Valutazione Ambientale Strategica, ed avrebbe meritato un maggiore coinvolgimento dei cittadini nel processo partecipativo, che seppure complesso, è comunque d’interesse per l’intera collettività, ma anche degli attori sociali ed economici legati non solo al porto, ma al waterfront. Ma l’aspetto più critico sta nella concezione della variante stessa che modifica l’impianto su cui poggiava il Piano Strutturale, che seppur datato, è attualmente lo strumento urbanistico vigente. La Porta a Mare come opzione sistematica di ricomposizione di ambiti differenziati portuali e urbani, ex cantiere-porto mediceo-stazione marittima, individuata come Sistema delle Centralità (art.26) viene eliminata dalla variante adottata. Il Piano Strutturale attribuiva alla Porta a Mare il ruolo di supporto strategico per il rilancio del Centro Città. In particolare la Stazione Marittima era intesa come parte integrante della città, il Mediceo come nuovo porto turistico, l’ex cantiere come Centro per la Nautica. Con la variante tale obiettivo generale viene stralciato e resta per il centro città il supporto costituito dalla previsione di una linea di trasporto pubblico integrato ad alta frequenza, già previsto dal vigente PS. I due ambiti (ex Cantiere ora Porta a Mare e Stazione Marittima) vengono trasferiti dal Sistema Insediativo al Sistema Portuale e delle Attività, con un diverso inquadramento sia in termini di obiettivi generali e specifici che prescrittivi e attuativi, con conseguenti modifiche al dimensionamento dei singoli sistemi e dei servizi urbani ad essi relativi. Anche l’ambito della Bellana passa dal sistema insediativo a quello del portuale, perdendo la sua classificazione di area a servizi (art. 37 RU). I servizi previsti per il sistema insediativo centrale passano da 85600 mqSf a 43.600 mqSf, per il sistema di  pianura da 3.625.285 a 3.549.285. Il nuovo sottosistema Porto-Città con i suoi 445 nuovi vani, 53.200 mq per terziario, 31.200 mq per commercio, 19.300 mq per ricettivo prevede un incremento servizi di 107.530 mq Sf. I numeri meriterebbero un approfondimento, ma è importante comprendere che la variante, nonostante la sua specificità sulle aree portuali e di waterfront, determina modifiche sull’intero impianto del PS e del Ru poiché si verifica un aumento dei vani totali, che passa da 15.288 a 17.733 (corrispondenti alle nuove abitazioni della Porta a Mare e a quella variante al PS che mancava) e i servizi complessivi diminuiscono da 6.548.285 a 6.507.815 mqSf. L'introduzione del nuovo sistema Porto-Città ha quindi implicazioni sull'intero sistema urbano nella sua complessità e ha un potenziale enorme, una sfida che dovrà vedere uniti il porto e la città. Dal punto di vista quantitativo questi i valori in gioco. La nuova Stazione Marittima, che ingloba anche la Fortezza Vecchia prima inquadrata correttamente nel Mediceo, passa da ambito insediativo urbano ad ambito portuale. Il commerciale passa da 3500 mq SUL a 12.500, il terziario da 20.000 a 22.000, il turistico-ricettivo da 10.000 a 11.000, i servizi pubblici e a verde da 76.000 a 55.000 tutti relativi alla nuova edificazione. Secondo la variante adottata le modalità attuative oltre che dal Piano Attuativo (prima unica modalità ammessa) potranno avvenire tramite Progetto di Opera pubblica. Il Porto Mediceo sviluppa secondo la variante un incremento residenziale pari a 1000 mq a fronte degli 0 mq originari, un commerciale di 2.600 mq, erano zero, 3.300 di terziario che era a zero, 800 di turistico ricettivo che era di 13.200 mq. I servizi passaambitono da 30.000 mq a 5.900 per la nuova edificazione. La nuova Porta a Mare secondo la variante acquisisce un proprio dimensionamento, con i 46.630 mq per servizi relativi alla nuova edificazione, così come la Bellana con i suoi 400 mq di terziario aggiuntivi destinati a servizi per il nuovo approdo. Al di là delle specifiche indicazioni non prescrittive per ciascun ambito, su cui saranno proposti approfondimenti, ci preme sottolineare alcuni punti chiave su cui la variante portuale al Piano regolatore dovrebbe poggiare:

- garantire un sistema integrato di spazi pubblici che "accompagni" una penetrazione porto-città lungo il fronte portuale che va dalla Stazione Marittima alla Bellana,

- assegnare a ciascun ambito del sistema città-porto una dotazione di attrezzature pubbliche, che vada oltre la concezione di standard richiesti,

- mantenere il legame tra città e porto storico attraverso la salvaguardia della funzione sociale legata alla fruizione degli specchi d’acqua

- incrementare e differenziare l’accessibilità all’acqua soprattutto per la categorie svantaggiate con il superamento delle barriere architettoniche in ciascun ambito

- integrare il porto turistico con il centro città (commercio e turismo - mobilità)

In ultima analisi è fondamentale approfondire il ruolo unificante che il progetto di recupero complessivo delle preesistenze storiche portuali, come richiesto dal Ministero Ambiente e Beni culturali nel 2009. Si tratta di una sorta di elemento strutturante in grado di mantenere il valore dell’identità marittima e portuale della città attorno al quale riorganizzare il nuovo mix di funzioni dei singoli ambiti del porto-città. La crescita dei traffici marittimi e il potenziamento del porto operativo dovrà essere l’occasione per sviluppare al meglio il sistema Città-Porto, proposto dalla variante, che dovrà configurarsi come luogo dove porto e città si incontrano, dando vita ad un nuovo paesaggio sull’acqua, attraverso un mix di funzioni sostenibile e legato maggiormente alla vocazione marittima ed il recupero del valore storico del porto mediceo in chiave attrattiva. In tale ottica anche la vicenda della privatizzazione della Porto 2000 assume una diversa valenza, poiché da obiettivo principale e univoco di rilancio del traffico crociere diviene un tassello del più ampio progetto di realizzazione della Città-Porto, un processo di medio e lungo termine,  cui è necessario quanto prima porre un punto di partenza solido e credibile, in termini di pianificazione urbanistica e sostenibilità ambientale.