Tutti dietro la lavagna di Renzi: analisi di uno show mediatico

18.05.2015 11:10

Esiste una patologia abbastanza rischiosa per gli insegnanti, sia maestri che professori. Si chiama "narcisismo da cattedra". Il principale sintomo di tale supposta patologia, sicuramente delirante, si manifesta nel credere che ciò che si vede, si pensa e si fa sia sempre vero e giusto solo perchè si è in cattedra. Se questa sindrome in cui la fantasia s'impone sulla realtà si manifesta anche in uomini politici (ad esempio, quando si afferma di aver dato più soldi agli insegnanti con il loro contratto di lavoro mai rinnovato da anni), allora sono guai, perchè il potere di cui questi godono sugli altri è molto. E se chi ne è affetto pretende di guarire la scuola dai suoi supposti malanni senza ascoltare le ragioni del suo personale, i guai diventano guai seri. Molto. E non solo per gli insegnanti, ma per tutta la comunità. Pubblicità per pubblicità: ditegli di smettere. E ai pubblicitari che gli hanno inventato lo spot elettorale (le Regionali sono vicine) ditegli che si abbia più rispetto per la memoria di Alberto Manzi, il maestro della televisione degli anni sessanta (Non è mai troppo tardi) a cui si è evidentemente ispirato l'autore del siparietto propagandistico. Anche i pubblicitari che si occupano di marketing politico dovrebbero avere un'anima. Soprattutto se commercializzano scelte che riguardano la vita delle persone, dei più giovani in particolare. E speriamo che quando il protagonista dello spot annuncerà ulteriori tagli al personale non docente, il personale ATA (2020 posti di amministrativi sono stati già tagliati con la Legge di Stabilità), non improvvisi un siparietto con lui che interpreta il ruolo del bidello (Collaboratore Scolastico, please) che pulisce la lavagna. Qualche Collaboratore potrebbe essere tentato di utilizzarlo come cimosa.
 
FULVIO CORRIERI

SINDACALISTA SNALS