Piano regolatore, dieci mesi vissuti pericolosamente...

23.11.2011 13:24

"E' stato un anno molto particolare in cui abbiamo cercato di far fronte ad una crisi assolutamente non banale. Un anno nel quale abbiamo risposto, colpo su colpo, a quello che è il rischio della destrutturazione di un sistema produttivo", con questa premessa il 23 dicembre del 2010 il Sindaco Cosimi commentava le peripezie di un anno che stava per spegnersi nella indeterminatezza più totale, con l'aggravante della prima mobilità in Atl, della scomparsa del lavoro interinale nel settore industriale e dell'incremento esponenziale  delle ore di Cassa Integrazione nel settore della componentistica auto, della drammatica conclusione della vicenda Golfo & Calcagno e del prolungarsi a tempo indeterminato di quell'indecoroso teatrino politico-sindacale-mediatico chiamato De Tomaso Rossignolo. Ma Cosimi di fronte a queste avversità mostrava un'impennata d'orgoglio e dopo avere rivendicato l'efficienza dei bilanci (nonostante i primi tagli del Governo Berlusconi) annunciava che "entro Gennaio" (Gennaio 2011) sarebbe stato pubblicato il bando per la revisione del Piano Strutturale "che sarà costruito sulla società che cambia" ebbe a dire "e che rappresenta uno degli strumenti per aiutare Livorno ad uscire dalla crisi". Ben detto; dopo quella affermazione però di mesi ne sono trascorsi  quasi dieci durante i quali  è accaduto un po' di tutto: l'oggettivo declassamento della Variante al Piano Regolatore del Porto all'impianto del  Nuovo Piano regolatore del Porto proposto da tale Gallanti, nuovo capo del Porto proposto dal duo Matteoli-Rossi, l'accelerazione delle procedure relative alla Variante Abitare Sociale (lato Mercato Ortofrutticolo), un atto di fronte al quale allibiscono non solo autorevoli uffici legali di Livorno, ma anche gli Uffici Urbanistici della Regione Toscana, il parto della Variante La Gran Guardia, di cui si attende l'imminente approvazione, la definizione del contratto di Permuta Comune/Asl che costituisce la base urbanistica e finanziaria dell'operazione legata alla realizzazione del Nuovo Ospedale. Insomma, un bel po' di lavoro fatto e un altro po' indirizzato dal Nuovo Capo della sovrastruttura portuale che, sia pure tra le righe, commissionava all'estensore del Nuovo Piano la revisione del Piano Particolareggiato della Porta  a Mare (Ottobre 2003), per la quale sono tuttora incorso  in corso febbrili contatti istruttori  fra l'Assessore Picchi e gli Uffici Tecnici dell'Autorità Portuale. Con le conseguenze che avremo modo di verificare e di mappare. Poi in piena estate, come sappiamo, la Giunta Cosimi rischia l'implosione. In seguito alla vicenda mai chiarita della Variante al Parco della Meschina (che determina le dimissioni di Ritorni) l'Assessorato all'Urbanistica viene scorporato dall'Assessorato al Commercio e Turismo. I finanziamenti per la riqualificazione del Pentagono del Buontalenti (su cui torneremo) vengono traslati al 2012, mentre un certo Mauro Grassi, ex funzionario della Regione Toscana dato molto vicino all'ex Assessore all'Urbanistica Riccardo Conti e in contrasto con l'attuale  Assessore Marson, assume tra la sorpresa generale la titolarità dell'Urbanistica. A Ottobre la Giunta licenzia i "lineamenti del Bando", cioè i criteri cui dovrebbe attenersi il bando di gara per l'affidamento "dell'incarico" per il nuovo Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico. La stessa Giunta dà quindi mandato agli Uffici di pubblicare, entro il mese di Ottobre, il "disciplinare" del bando di gara in Gazzetta Ufficiale. Detto fatto. Tra gli entusiasmi di Sel, che aveva sollecitato tale pubblicazione entro il 30 di settembre, pena l'uscita anticipata dalla Giunta, il 28 Ottobre del 2011 il neo Assessore Grassi invia alla Comunità Europea il Bando per il Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico, avviando la relativa procedura di gara. Secondo quanto previsto dal Bando stesso, che verrà reso pubblico sulla Rete Civica solo due settimane dopo, le domande alla gara da parte degli interessati dovranno essere presentate entro e non oltre la data limite del 15 dicembre. Un termine limitatissimo che, come si scoprirà, farà scopa con la natura "ristretta" del Bando medesimo. L'aspirante "progettista del Piano" dovrà insomma dimostrare, per potere ottenere l'eventuale affidamento del Piano, di avere fatturato almeno tre volte l'importo base d'asta fissato ad Euro 1.185.000 oltre Iva e oneri di Legge. Secondo i più, un affidamento pilotato, comunque già scritto. Ma non potrebbe essere diversamente, aggiungiamo noi, vista la lunga fase preparatoria di questi dieci mesi trascorsi non a caso tra un provvedimento anticipatore  e l'altro. Anzi, ci pare stupefacente l'importo stanziato (1.400.000 Euro), in piena crisi peraltro, per finanziare l'opera "redazionale" del solito progettista di fiducia. Ne sapremo di più alla prossima, attesissima conferenza di fine d'anno. Tanto più che la vera e propria fase decisionale del Piano, per la quale il progettista chiederà almeno 15 mesi di tempo, potrebbe svolgersi in pieno clima elettorale. Non un buon viatico per un provvedimento che ipotecherà i futuri assetti della Città per i prossimi trent'anni.

La gara d'appalto:

https://www.comune.livorno.it/_livo/uploads/2011_11_4_12_30_18.pdf   (disciplinare)

https://www.comune.livorno.it/_livo/uploads/2011_11_4_12_29_26.pdf   (bando)