Per un senso unico non può cadere una Giunta. La vera storia.... Seconda parte

15.11.2011 08:02

 

FILOSOFIA E TURBAMENTI

Ma insomma, quale dovrebbe essere la filosofia del Piano per la Mobilità concepita per il Centro Storico? Quella filosofia cui il Sindaco Cosimi aderisce con il retro pensiero di metterne in discussione i provvedimenti attuativi? Perchè, in definitiva, questa fase di stallo critico all'interno della maggioranza di governo, solo schermata dai concomitanti eventi di carattere nazionale che hanno riportato tutti a più miti consigli? Il nodo principale, per la verità, sono i Parcheggi. Lo abbiamo anticipato nello scorso intervento. Parcheggi chiesti a gran voce dai commercianti d'area, che temono di essere neutralizzati da un eccesso di isole pedonali. Allo stato se ne conterebbero ben tre; Via Magenta, Piazza Cavour (che resterà tale finche Spil non riuscirà a vendere l'avveniristico parcheggio dell'Odeon), Via Grande e zone limitrofe. "Ben vengano la riqualificazione di Via Grande e una Piazza Grande restituita alla fama e agli onori di una Covent Garden del ventunesimo secolo, ma senza che a pagare il prezzo del decongestionamento da traffico-sostiene la categoria più esposta a questa trasformazione siano i redditi non solo stagionali degli operatori al dettaglio". In effetti i negozi locali devono già sostenere il confronto impari con le sigle multinazionali che hanno progressivamente acquisito il baricentro delle attività commerciali spostando dalla propria parte gusti e aspettative consumistiche. Figuriamoci se il Pentagono del Buontalenti, e in particolare Via Grande, dovessero finire per diventare impermeabili al traffico perimetrale o comunque una semplice sponda verso il nuovo, improbabile asse viario di Via degli Avvalorati  Ma allora come fare affluire mezzi privati e dunque potenziale clientela in un quadro di progressiva pedonalizzazione?

 

 

 

L'ELIMINAZIONE DEI PARCHEGGI DIFFUSI E L'UTOPIA DEI PARCHEGGI STRATEGICI
 
A questo riguardo il super piano ispirato dal grande "role play" di Pensiamo in Grande è perentorio. "Occorrerà rivedere radicalmente il concetto di Parcheggio come è adesso", dicono le dodici Tavole di Bettini. Non ci dovrebbe essere più storia, dunque, per i micro parcheggi diffusi a pagamento (quelli con le linee blu recentemente commissionati ad una Società di Pisa). Secondo gli estensori del Piano il parcheggio diffuso comporta la generazione automatica di altrettanto traffico diffuso per la ricerca di parcheggio. Un modo di circolare in Centro non mirato e senza costrutto, insomma. Un cane che si morde la coda. Da cui il default sociale e ambientale del centro storico e relazionale. Singolare dunque che la tradizionale affermazione fin qui attributiva di status come  "sono a giro con la macchina in Centro" sia stata declinata dai tecnici cosimo-bettiniani in termini di default territoriale, ma tant'è. Come ovviare allora? Il Piano ci risponde che i visitatori (li chiama cosi') esterni diretti nelle zone di Via Grande e Piazza Grande dovranno essere indirizzati verso "PARCHEGGI BEN DEFINITI" ove attestarsi. Non più le circa 800 aree di sosta delimitate di blu, insomma, ma grandi parcheggi strategici di prossimità e, ove possibile, di scambio. Esperimenti che fino ad oggi, quando sono stati realizzati, non hanno colto alcun risultato apprezzabile. I parcheggi salvagente e salva commercio, secondo l'istruttoria dei tecnici, sarebbero, per i flussi di traffico provenienti da Sud, il fantasmagorico parking dell'ex Odeon (concepito per quasi 500 posti tra box privati e pubblici ma allo stato mai utilizzato), la mitica previsione di un parcheggio sotterraneo in Piazza Benamozegh e l'impegnatissima Piazza Unità d'Italia, un'area pubblica con una capienza massimale di 122 posti auto contesa peraltro dai parcheggi con linea bianca riservati ai residenti con lettera E e limitata dagli spazi riservati alla Prefettura e alla Compagnia Lavoratori del Porto. Per i flussi di traffico provenienti da Nord (Variante Aurelia Firenze Porto) il nostro Piano prevede per tabulas di nuovo i 122 posti di Piazza Unità d'Italia, i 100 posti del parcheggio di scambio di Piazza Santa Trinità e la disponibilità flessibile di Piazza AZZINI (circa 150 posti), transito e deposito naturale per i mezzi prossimi all'imbarco nel Porto Passeggeri e/o appena sbarcati in attesa di mettersi in viaggio verso la Toscana Centrale e la Costa Tirrenica. Assidua in loco anche la presenza dei camper. Come dire, un'area certamente strategica, ma che nei periodi caldi dell'anno si pone naturalmente al servizio del turismo di stagione. Con scarsa o nulla penetrabilità per il traffico ordinario. Al pari di quanto avviene per i crocieristi, vellicati dalla nouvelle vague vendoliana, che solo col contagocce, e dopo moltissime peripezie, riescono a raggiungere il tratto commerciale più appetibile della nuova/vecchia Via Grande. Last, but not least i flussi di traffico provenienti da Est (Area Porta a Terra, Ex Corallo, Toboga Viale Carducci). Qui gli istruttori di Bettini presentano il colpo d'ala. Incremento posti auto del parcheggio di Via Terreni da 120 a 400 unità con relativo scambio di autobus o taxi collettivi/bici solidali per coprire la distanza di 700 metri fino a Piazza Grande e apertura totale, in secundis, del misterioso parcheggio (nel senso che nessuno lo conosce) di Via Pio Alberto Del Corona, capace di 120 posti, cui si accede incredibilmente attraverso una struttura condominiale privata. Nulla si dice dell'ormai onirico parcheggio sotterraneo del Parco Pertini (noto come Parterre), che comunque il Sindaco con piglio ingegeneristico si era impegnato a sponsorizzare in campagna elettorale. Insomma, cupi rintocchi sulla credibilità dei parcheggi strategici. Ma non disperiamo. Piuttosto, quanto costa il Piano di Mobilità della Giunta Comunale? E soprattutto, ci sono i soldi per venire incontro al sogno di una nuova Monaco di Baviera? Lo vedremo nel terzo tempo di questa analisi.