L'ultimo giro di giostra

23.12.2011 22:58

La conferenza stampa di fine anno del Sindaco Cosimi è stata l’occasione per passare in rassegna in un clima kennedyano progetti, risutati ed obiettivi di un’Amministrazione più che mai alla ricerca del cosiddetto colpo d’ala per farsi amare dai propri cittadini e convincere sulle difficoltà operative di un Ente, il Comune, compresso da troppi tagli e vincoli finanziari di spesa. E’ abbastanza chiaro a tutti che se non accadrà nulla di rilevante nei prossimi mesi, sulla Giunta Cosimi numero 2 comincerebbe ad aleggiare lo spettro di un clamoroso fallimento politico. Non riuscire a fare nulla dopo 8 anni nella città più tranquilla d’Italia e con una maggioranza bulgara sarebbe da Guinnes dei primati Secondo Cosimi, che è partito in quarta come se fosse al primo anno di mandato, le ripetute manovre di bilancio dei Governi Nazionali avrebbero apportato tagli al Comune di Livorno in misura tale da non rendere possibile una serena programmazione delle risorse disponibili. Il Sindaco ha quantificato in complessivi 20 milioni di euro l’entità dei tagli alla spesa corrente municipale subiti e preventivati per triennio 2010/2012. Solo nell’esercizio 2011, gli interventi del Governo avrebbe ridotto di quasi 10 milioni di euro il volume di spesa complessivo. Ciononostante, ha affermato il Sindaco, il Comune ha compiuto la scelta politica di non ridimensionare l’offerta dei servizi privilegiando la copertura delle spese relative al settore scolastico, alla cultura (con un impegno molto forte sul Teatro Goldoni), al sociale ed infine, per quanto possibile, al trasporto pubblico locale, utilizzando i finanziamenti residui della Regione Toscana. Di riflesso, secondo il Sindaco, non sarebbe stato possibile far fronte all’intera gamma degli investimenti pubblici programmati nella sessione di bilancio del 2011 perché il Patto di stabilità non consentirebbe al Comune di disporre dei 20 milioni che sarebbero in cassa. Questo costringerebbe l’Amministrazione a far fronte ai progetti di più immediata utilità come il recupero di strutture degradate (tra cui il restauro delle Terme del Corallo e dello stesso Chalet della Rotonda d’Ardenza) e le manutenzioni stradali o alla rete dei servizi con i proventi del Lodo Fremura (in termini di oneri di urbanizzazione) e dell’accordo transattivo sulle proprietà ex Aree Peep, che ha interessato decine di migliaia di residenti dell’area La Leccia Salviano. Cosimi, in un crescendo quasi rossiniano, ha poi difeso con determinazione l’affidabilità patrimoniale e finanziaria delle Aziende Partecipate, che sarebbero affette semmai da una temporanea crisi di liquidità, ed ha fatto diga sulle scelte ancicliche compiute dalla controllata Spil sul fronte delle acquisizioni immobiliari di questi anni e sulle infrastrutture civili al servizio della collettività come il discusso parcheggio Odeon, costato quasi 20 milioni di euro in conto capitale. Cosimi si è poi scagliato con una memorabile filippica contro la Regione (per altri versi blandita) che aveva chiesto di realizzare sul territorio toscano almeno 8 milioni di metri cubi di discariche. ”Dovremo riaprire Vallin dell’Aquila” ha tuonato il Sindaco “con queste politiche potremo dire addio a differenziata e riciclo”. Nessun cenno, ovviamente, sui casi Limoncino e Monteburrone. Cosimi ha poi evidenziato come il Comune abbia intermediato finanziamento pubblico regionale a sostegno di de Tomaso (aziende che ancora non esiste) e delle multinazionali  Trw e Wass per un importo complessivo di 11 milioni di euro e infine ricordato che questi ultimi due anni saranno impiegati per portare a compimento il mitico progetto di riqualificazione urbana “Pensiamo in Grande”. Avviandosi alle conclusioni, il Sindaco ha poi definito “rivoluzionario” il bando per l’affidamento della progettazione del Piano Regolatore prendendo severamente le distanze da chi ne aveva messo in discussione regolarità e trasparenza. L’ultima parola è stata riservata per il Piano Regolatore del Porto, di cui per la verità in questo anno si erano perse le tracce, che ha giudicato determinante per consentire la revisione delle modalità di relazione dei soggetti operativi pubblici e privati all’interno dello Scalo e, contestualmente, la ristrutturazione del sistema concessorio che starebbe ingessando il Porto compromettendone la competitività. Al termine Cosimi ha rivendicato anche a merito della sua Giunta i dati “incoraggianti “ forniti da Irpet e Sole 24 Ore su Pil territoriale e qualità della vita. Le aziende del sistema Livorno avrebbero fatturato un più 1% su base annua (ma il rilievo riguarda prevalentemente il settore petrolchimico e solo in parte quello cantieristico di lusso), mentre il giornale della Confindustria valorizza come in anni passati il forte potenziale consumistico del territorio in relazione a un tenore di vita molto alto garantito dalle rendite pensionistiche più elevate d’Italia. Ma quanto potrà durare?