Lo strano caso delle torri/ciminiere ex Borma

05.02.2012 19:25

In merito alla vicenda della vendita delle storiche ciminiere gemelle della "ex Borma", seguita con interesse e stupore da parte dell'opinione pubblica, la sezione di Livorno di Italia Nostra, avendo apprezzato la fattura costruttiva dei manufatti che costituiscono un pezzo importante della storia economica della nostra città, chiede l'intervento del Sindaco in qualità di rappresentante dell'Ente territoriale interessato. L'intervento del primo cittadino si rende necessario affinchè, ai sensi del Decreto Legislativo 42/2004, richieda a sua volta al Sovrintendente per i Beni Culturali delle Province di Pisa e Livorno di attivare il procedimento di "Dichiarazione di interesse culturale" per le "Ciminiere "dell'ex Borma. Il Decreto di "Dichiarazione di interesse culturale", la cui adozione è di competenza del Direttore della Sovrintendenza Regionale della Toscana, assoggetterebbe le ciminiere alla disciplina legislativa concernente i controlli, la conservazione, il restauro. garantendone la salvaguardia e la tutela per gli anni futuri. Come Presidente della sezione locale di Italia Nostra non mi compete e non voglio entrare nella vicenda, manifestando però dei dubbi sull'operazione di vendita della Società Ics (Cna) per soli 1000 Euro + Iva per un bene che ha una resa contrattualmente garantita di euro 18.000/annui. Per quanto ci riguarda come Associazione, voglio credere che l'irrisoria valutazione possa essere stata influenzata dalle ipotizzabili ingenti spese di intervento che potrebbero negli anni gravare sull'acquirente per la manutenzione dei manufatti in questione. Premesso quanto sopra, la domanda che però ritengo sia giusto porsi è: il privato che ha acquistato le ciminiere, tenuto conto del modestissimo costo di acquisto alla portata di molti, quali garanzie offre sulla sua eventuale capacità finanziaria di potere provvedere ai lavori di consolidamento e manutenzione che si dovessero rendere necessari per il futuro? La presente richiesta, sollecitata dai cittadini e avanzata su mandato del consiglio direttivo della sezione di Livorno nell'ambito delle finalità statutarie di "Italia Nostra", si basa sulla constatazione che i manufatti non siano soggetti a vincoli di sorta. La competente Sovrintendenza infatti nulla ha eccepito (stranamente n.d.r) riguardo alla sussistenza di vincoli ostativi all'acquisto e all'utilizzazione commerciale del bene in questione. In merito, credo che la cittadinanza vorrebbe conoscere la posizione assunta in via amministrativa dall'Ente Vigilante (la Sovrintendenza) su questa vicenda. Viene il sospetto che detti manufatti siano completamente sconosciuti alla Sovrintendenza tanto da rendere plausibile il mancato riscontro alla segnalazione di vendita che la società dichiara di avere formalizzato. Premesso quanto sopra, siamo sicuri che il Sindaco vorrà dare seguito alla presente richiesta, essendo certamente nelle sue priorità la salvaguardia e la tutela del patrimonio storico-culturale cittadino.
 
Claudio Carbone
Presidente di Italia Nostra Livorno