Livorno: Un Piano strutturale a cinque mesi dalle elezioni? Non scherziamo.
Siamo di fronte ad una situazione paradossale, la nostra città versa in condizioni d’ingente degrado urbano e ambientale e la politica sta traghettando in porto un fantomatico nuovo Piano Strutturale, rischiando di aggravare la situazione di sbandamento e incertezza tramite un atto di forza, dopo anni di latenza. Le linee programmatiche per il futuro Piano Strutturale sono del 2009, come è possibile approvare un piano a così tanti anni di distanza dal suo avvio? L’atto di avvio per un Piano Strutturale rappresenta le fondamenta, è necessario rivedere bene le basi su cui si poggia, piuttosto che forzarne la conclusione. La politica ha il dovere morale, per la città e per la collettività, di verificare se gli obiettivi del 2009 sono ancora coerenti con lo stato di crisi della città. Ci si chiede: siamo sicuri che un nuovo Piano Strutturale (perché si tratta dei medesimi progettisti) serva davvero? Cosa succede poi se i progettisti sono gli stessi del precedente Piano Strutturale, che ha dimenticato di trattare completamente il tema del waterfront e del rapporto città-porto, come invece oculatamente, già negli anni novanta, hanno fatto molte città europee? Non sarebbe stato forse più saggio concentrare risorse pubbliche verso la tutela e il recupero del patrimonio pubblico storico, che cade a pezzi, attraverso Piani Urbanistici o Master Plan di dettaglio, che abbiano come protagonisti lo Spazio Pubblico, le attrezzature collettive, la mobilità sostenibile? Sì, perché se il nuovo Piano Strutturale non avrà i contenuti di un vero e proprio Statuto di Tutela e Salvaguardia del patrimonio architettonico e paesaggistico e di Valorizzazione della città esistente, allora l’alternativa la conosciamo già e appare molto rischiosa con risultati quanto mai inconcludenti in termini di realizzazioni, non fosse che per la sfera privatistica, con progetti guidati da speculazione immobiliare e edilizia, come Porta a Mare o come la cosiddetta Villettopoli sulle colline di Montenero. Ecco che allora un nuovo Piano Strutturale si mostra in tutta la sua inefficienza e inutilità perché le premesse del 2009 sono vecchie e devono quindi essere riviste, perché un Piano Strutturale proietta una visione al futuro della città e Livorno ha bisogno subito e al più presto di una nuova urbanistica trasparente e mirata , perché un Piano Strutturale non è lo strumento adatto per un intervento complessivo di manutenzione straordinaria dell’esistente. Fermiamoci finchè siamo in tempo.
Simona Corradini