Livorno: Il pilota automatico e il cerchio magico

21.06.2012 08:30

Tutto come previsto. Si ripete dopo qualche anno un must  della politica livornese. In concomitanza con la seconda metà del secondo mandato del Sindaco cadono le strutture politiche di riferimento e si afferma l'irriducibile conflitto tra amministratori ed eletti, comunque espressione di una volontà popolare de quo. Il Sindaco, affidata al pilota automatico degli estratti contabili la gestione della leva fiscale con la sorprendente impennata dell'aliquota Imu prima casa al 5,8 per mille, finisce per tracciare intorno a sè una sorta di cerchio magico. Una condizione di area franca nella quale  finiscono per interagire fedelissimi genetici (come gli assessori anche "fantasma" di nomina funzionariale) ed acquisiti (come nel caso di certo Toncelli, uno che dovrebbe saperla lunga sul disastro dell'Aamps di Livorno essendone stato amministratore per anni), redattori faziosi, pezzi della bella epoque cittadina in cerca di nuove prospettive, fuoriusciti da altri schieramenti, soggetti economici più o meno inediti in cerca di una ricollocazione valorizzata da strumenti di pianificazione di lunghissimo concepimento. Basti pensare a tutto ciò che concerne il Porto (come suole ricordare l'abile ex Sindaco Lamberti quando ripete come in un mantra "parliamo di Porto"), dove la statuizione di nuove norme urbanistiche ruota sostanzialmente intorno alla necessità di "salvare" l'ormai cadaverica Compagnia Portuali (che pure a Livorno esprime una componente significativa del Pd)  e rendere appetibile l'acquisizione privata della Società dei Noli Turistici Porto 2000, già preda di malversazioni, poi di un risanamento draconiano e ora della sonnolenta gestione di Roberto Piccini (non si contano le disdette estive delle compagnie armatoriali per mancanza di approdi). Processi normalmente lunghissimi, ma che per la prima volta forse nella sonnacchiosa e utilitaristica vita di Livorno devono scontrarsi con una crisi "subita" e i vincoli aggressivi del mercato internazionale. Di fronte a questo felpato assalto alla diligenza, anche da parte di chi non appare mai sulla cronaca cittadina, scricchiolano gli equilibri consolidati e i rumori di fondo di una città livellata dal gentleman agreement tra sinistra di governo e poteri forti. Questi ultimi, ottimamente filtrati dal combinato disposto costituito dall''Editoriale l'Espresso e dal gruppo editoriale che esprime la Nazione, correntemente non ambiscono alla partecipazione politica, ma ad affacciarsi sul cerchio magico indubbiamente si'. Li', oggi, trovano ad attenderli un Sindaco ormai svincolato dal Partito che lo volle Assessore e primo cittadino, ma non per questo isolato. E come, accadde allo stesso Lamberti, che oggi non a caso realizza una sorta di transfert differito nei confronti del suo successore, anche una serie di soggetti (come il Club Montezemolo, pezzi di centrismo moderato oltre che l'impresentabile casta delle ex Municipalizzate) capaci di intermediare consenso verso ciò che resta del centro destra non confindustriale e di un mondo fatto di frustrazione economica con tutta probabilità  recuperabile (secondo la visione del duo Cosimi Lamberti) con l'attrazione di qualche  lista civica civetta. Sullo sfondo  ci sono ovviamente i disastri delle partecipate, ipertrofiche camere di consenso clientelare oggi alle prese con cure pre fallimentari (quella umiliante dell'ineffabile Rosi per Aamps)  e alienazioni strutturali (quella prossima con la vendita di Asa Trade per Asa), tutto nel quadro di una relazione ammorbidente di complicità istituzionali con le organizzazioni sindacali confederali, anch'esse di diritto proiettate nel cerchio magico del Sindaco. Dimentico dell'incredibile vicenda De Tomaso e della leggerezza con cui aveva disegnato la nuova sky line dell'Ippodromo Caprilli, Cosimi rivendica con orgoglio il fatto di avere garantito nelle aziende pubbliche e nelle crisi industriali la cassa integrazione per tutti, quando un privato, nelle stesse condizioni, "avrebbe da tempo portato i libri in Tribunale e licenziato i suoi dipendenti". Con questa impostazione, che potremmo definire costruita sul calco del neo municipalismo laurino ("calcio, basket e Cmf sono i miei fiori all'occhiello") inaugurato da Lamberti tra il 2002 e il 2004, oggi Cosimi  non può dire di avere costruito un solo posto di lavoro in nove anni di sindacatura, ma soprattutto si limita a scaricare spesso con azione coercitive gli effetti economici dei propri errori di impostazione strategica e gestionale su lavoratori, utenza e fiscalità generale. L'Imu al 5,8 per mille, nell'invarianza delle altre aliquote per seconde case e location commerciali, tradisce infatti, non a caso,  un'emergenza finanziaria di cui non conosciamo l'effettiva dimensione. E sulla quale le forze sociali democratiche che non si riconoscono nel cerchio magico di ieri e di oggi  e nelle sue misteriose semplificazioni sono chiamate a vigilare. Nell'interesse di un intero territorio, oggi più che mai  sull'orlo del precipizio, ma desideroso di cambiare pagina.