Le "clausole urbanistiche" di Azimut Benetti (aprile 2003)

05.02.2013 20:49

Questo il contenuto del progetto "immobiliare" che Vitelli allegò al kit del suo futuro, presunto progetto industriale il 4 aprile del 2003. Inutile dire che assomiglia in modo stupefacente alla situazione che abbiamo attualmente di fronte. Le richieste preventive, inoltrate al Comune di Livorno da un noto studio notarile, furono definite "le clausole urbanistiche" di Azimut Benetti e integrarono l'offerta d'acquisto del Cantiere Orlando  da parte  dell'imprenditore piemontese. L'offerta di Azimut, che valeva 50 milioni di euro oltre alle richieste in materia urbanistica, fu approvata il 17 dello stesso mese dall'Assemblea del Consorzio Cantieristico e apprezzata dal Giudice Delegato alla procedura fallimentare Cardi che, contestualmente, revocò l'amministrazione controllata. Pochi giorni prima il gestore dell'Azienda Angelo Rosi (oggi amministratore delegato di Aamps) aveva strappato l'ok dai numerosi creditori del Cantiere ad una radicale transazione sui pagamenti sospesi. Lo schema di Rosi, che oggi ritorna plasticamente nella vicenda della liquidazione di Aamps Livorno, avrebbe previsto che i creditori privilegiati rinunciassero al 53% delle spettanze, le Banche al 56%, i creditori comuni (fornitori) al 50%.

 

Ecco le clausole:

 

1) Definitiva applicazione dell'opzione prevista dall'art. 30 del Piano Strutturale del Comune di Livorno per l'incremento del 20% delle superfici previste nel piano stesso con l'intento di massimizzarne l'edificabilità

 

2) Inserire nel Piano Esecutivo la fruibilità di ulteriori superfici mediante la previsione delle medesime

 

3) Variazione del Piano Strutturale con inserimento di una quota di residenza non inferiore a 10.000 mq (poi diventati 14.500) nell'ambito della edificabilità ai punti 1 e 2.

 

4) Variante al Piano strutturale che consenta la scelta del mix funzionale di destinazione con l'obiettivo di privilegiare le destinazioni commerciali e ricettive rispetto ai "servizi".

 

5) Convertire ad uso foresteria(!) per la diportistica parte del 25% delle volumetrie industriali destinate a strutture per servizi

 

6) Cessione dell'area Spil (!)

 

7) Modalità di acquisizione delle aree da parte della Stu (Società di Trasformazione Urbana) e definizione dell'assetto societario al completamento dell'iter urbanistico (la Società Porta a Mare Spa era in scadenza al 31.12.2012)

 

8) Opere da realizzare nell'ambito delle aree in concessione della Darsena Morosini/bacini e futuro porto turistico da parte dell'Autorità Portuale.

 

9) Costruzione del terrapieno a sud del Bacino Morosini per la realizzazione di una nuova viabilità d'accesso all'area industriale

 

10) Assegnazione delle concessioni complessive del Porto Turistico da rilasciare relativamente a banchine, moli, bacino galleggiante e tutto quanto necessario alla realizzazione delle opere necessarie al nuovo sistema urbanistico e industriale. Cessione dalla Stu alla Azimut (che ne detiene il 99% delle quote azionarie!) delle aree di competenza del Porto Turistico e delle strutture di servizio succitate.

 

11) Finanziamenti/contributi per la riconversione dell'area industriale e per lo sviluppo tecnologico dei nuovi processi produttivi.