Le carte che restano. Montenero e Regolamento Edilizio: prove tecniche di suk immobiliare
Quando il Co.Ta.La. (il patto di sopravvivenza della legislatura firmato da Cosimi, Tamburini, Lamberti) nella seduta del Consiglio Comunale di Livorno del primo ottobre gettò il guanto di sfida alla Magistratura inquirente sui "sequestri delle villette di Montenero", mai avrebbe potuto immaginare che a stretto giro di posta sarebbero stati sfornati dagli Uffici competenti del Comune di Livorno il progetto di variante al regolamento urbanistico per la cosiddetta sanatoria dei sottotetti e soprattutto l'incredibile articolato espressamente richiesto da alcuni consiglieri per fornire modifiche "interpretative" al regolamento edilizio di Livorno in presunta conformità alle norme urbanistiche fissate ben tredici anni prima in età solennemente lambertiana. Tutto casuale? Lo stupore nasce anche dal fatto che questa effervescenza normativa (compresa quella relativa al Parco Urbano delle Colline con la improvvisa proposta di regolamentazione ex nunc degli annessi agricoli) si produce in termini di variante mentre è in corso di elaborazione il nuovo impianto di Piano Strutturale. Uno strumento che a Livorno manca dal 1998. Il tempo per potere calibrare aggiustamenti urbanistico-edilizi ci sarebbe stato ancor prima che una autentica alluvione di concessioni edilizie e di autorizzazioni addizionali interessasse la zona collinare di Livorno nel corso di questi lunghi anni fatti di "opportuni silenzi". Ma la politica è stata inerte, per poi risvegliarsi di fronte ai sequestri del maggio scorso. E ora, mentre assumono evidenza mediatica altri clamorosi suk immobiliari come Salviano 2, Scali delle Macine, Località Ghiaccioni (con i profili di insolvenza civile che stanno maturando in capo ai rispettivi soggetti attuatori con gravissimo danno per gli aspiranti proprietari), la politica del Co.Ta.La. ha deciso di anticipare le risoluzioni del Piano Strutturale a pochi mesi dalla conclusione della legislatura. Chi avrà pazienza potrà addentrarsi nelle pieghe dei due provvedimenti che sono stati urgentemente concepiti per circoscrivere eventuali ulteriori azioni della Magistratura sui permessi di costruire in corso di definizione amministrativa e offrire un paracadute all'operato degli Uffici Edilizia Privata di fronte alla reiterata prospettiva di dovere autorizzare i cosiddetti "volumi accessori" con surretizia destinazione residenziale. Tutto questo ovviamente per le costruzioni elevate in tutte le aree residenziali della Città. I due provvedimenti sono attualmente in osservazione (si fa per dire) presso le Circoscrizioni cittadine. A breve (e in pieno clima elettorale, figuriamoci) saranno all'attenzione del Consiglio Comunale. Più veloci della luce.
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