Le carte che restano: Caprilli in my mind. La vera storia. Parte prima

15.04.2012 19:58

FEBBRAIO 2010: Il Comune di Livorno al prezzo simbolico di un euro acquisisce il 50% delle quote della Società Labronica Corse Cavalli, già in possesso dell'Associazione sportiva società Livornese. (sodalizio no profit). Il Consiglio Comunale approva con 23 voti favorevoli. (Pd, Italia dei Valori, Sinistra e Libertà, Confronto per Livorno). Una volta perfezionata l'operazione di acquisto societario, il Comune di Livorno diventa proprietario della totalità delle quote. L'allora Assessore allo Sport e alle Partecipate Claudio Ritorni, uno dei padri della fallimentare esperienza del "basket pubblico" (tutt'ora sotto la lente d'ingrandimento della magistratura penale e al centro di un complesso e controverso procedimento di natura civilistica sul quale torneremo) sostiene a spada tratta le ragioni della scelta. "La decisione - spiega Ritorni - non è contraddittoria rispetto all'OBBLIGO DI DISMISSIONE da parte delle pubbliche amministrazioni di partecipazioni societarie non strettamente necessarie per i fini istituzionali. E' anzi un passaggio per evitare speculazioni su un bene che è della città e che deve essere valorizzato". Ritorni si pone altresì l'obiettivo di individuare altri gestori (senza indicare però un termine, tanto meno una modalità contrattuale n.d.r) e afferma che l'operazione si inserisce nel più ampio progetto della Cittadella dello Sport, una specie di araba fenice che Lamberti, D'Alesio (Cosimi I) e lo stesso Ritorni (CosimiII) si sono passati di mano nel corso di un decennio senza mai pervenire ad alcun risultato progettuale. Anzi, nel durante del piccolo regno di Ritorni (Cosimi regnante) si parla di una Cittadella dello Sport n.2, forse un fatto scaramantico, buttato là per differenziarsi dalla stasi dei progetti precedenti. Ma Ritorni non si ferma e rilancia: "Abbiamo bisogno di gestori qualificati, che garantiscano solidità finanziaria, capacità di investire e rilanciare l'attività. L'Ippodromo è una realtà di grande pregio, per la sua stupenda localizzazione, per gli spazi verdi che offre: la ex proprietà Ceschina, acquisita negli anni scorsi dal Comune, è un parco proprio di fronte al mare, lo stesso ippodromo rappresenta un luogo bello, curato, dove è piacevole stare. Ebbene, dobbiamo ringraziare la società che per 30 anni (la Società Labronica Corse Cavalli, n.d.r.) ha gestito questo patrimonio. Ma di fronte ai cambiamenti profondi e alle difficoltà del mondo dell'ippica, DOBBIAMO CAMBIARE PASSO. Questa realtà ha bisogno di essere vissuta 365 giorni all'anno, di essere valorizzata e vedere accresciuto il suo appeal con iniziative e progetti. Occorre, in altri termini, vivere una nuova stagione". 

06/08/2010: Nell'anagrafica della Società, a questo punto interamente partecipata dal Comune di Livorno, compare per la prima volta, in qualità di amministratore unico, il nome del commercialista Fabrizio Giusti. Costui è anche uno dei componenti della troika altrimenti denominata Comitato "Amici del Basket", un sodalizio senza precedenti dal punto di vista civilistico (perchè incaricato dal Comune di Livorno di reperire tra privati le risorse necessarie per evitare la procedura di fallimento al Basket Livorno - già partecipato dal consorzio comunale di Livorno Sport) di cui fanno parte gli avvocati Alberto Uccelli e Sergio Russo, entrambi curiosamente anche amministratori (per conto dell'Amministrazione Comunale) della Società Porta a Mare. Russo, peraltro, salirà agli onori della cronaca politica locale quando, fra gli altri, risulterà un anno e mezzo più tardi tra i fondatori del Club Montezemolo di Livorno, un organismo politico di nuovo conio al cui battesimo interverrà tra la sorpresa generale anche il Sindaco Cosimi. Giusti, da parte sua, si insedia mentre è in corso la stagione ippica estiva. Ma evidentemente la Labronica Corse Cavalli (comunque una società che per costituzione non aveva obbligo di realizzare alcun profitto, ma di chiudere i bilanci in pareggio) mostra evidenti difficoltà gestionali anche a seguito delle più sfavorevoli condizioni finanziarie contemplate dalla convenzione con l'Unire, che intanto si accinge a cambiare pelle dopo essere stata saccheggiata da autentici predatori. Giusti, subentrato a un Consiglio di Amministrazione liquidato  dalla nuova proprietà pubblica, "firma" un bilancio d'esercizio che fa registrare una perdita di 551.000 euro. La perdita azzera (quasi) il capitale e il destino dell'antico sodalizio è segnato pur continuando a impiegare 21 fra l'unico dirigente, operai e impiegati e oltre 65 addetti estivi al totalizzatore, il personale estivo a tempo determinato (da cui la rituale affermazione "io lavoro all'ippodromo") con una onerosa e controversa storia di inquadramenti previdenziali alle spalle. Il costo lordo dell'intera forza lavoro a questo punto (dati del 2010) si attesta intorno al milione e mezzo di euro. Ma l'azienda chiude.

20/04/2011: La Labronica Corse Cavalli è posta ufficialmente in liquidazione; l'amministratore unico Giusti (che risponde direttamente al Comune) diventa automaticamente il liquidatore dell'Azienda. Contestualmente il dirigente D'Alesio viene licenziato. Cosicchè a carico dell'Amministrazione Comunale rimangono gli operai e gli impiegati "atipici" della vecchia gestione. Si tratta di capire a questo punto "cosa fare". L'impianto gestito da una società in liquidazione mantiene comunque l'accreditamento ex Unire (oggi Assi) per un pacchetto di corse estive al galoppo e in più ci sono almeno venti persone tra operai e impiegati da retribuire. L'Assessore Ritorni, che aveva promesso "il cambio di passo", si impaluda clamorosamente in una serie di promesse (il reperimento di nuovi gestori per un Ippodromo all'avanguardia che si inserisse funzionalmente nella più ampia prospettiva di una Cittadella dello Sport n.2) che svaniscono nello spazio di un semestre. Tornano a profilarsi le sabbie mobili del Basket Livorno, l'ex società pubblica anch'essa in liquidazione pre fallimentare al cui capezzale, forse non a caso, c'è la troika Uccelli Russo Giusti che con indiscutibile abilità chiede al Giudice competente (ottenendolo) il sistematico rinvio delle udienze per evitare, con la dichiarazione di fallimento, guai grossi anche al Comune di Livorno (già proprietario di Livorno Sport) sul piano erariale e penale. Una situazione senza precedenti che si protrarrà fino al prossimo 19 giugno 2012. (giorno dell'ennesimo giudizio). In costanza di una liquidazione societaria, ma anche di un pacchetto di corse paradossalmente disponibili, il Comune di Livorno molla temporaneamente le briglie della programmazione urbanistica e decide di affidare la gestione delle corse estive a un soggetto terzo. Un Contratto che si aggiudicherà la società Alfea di Pisa dopo l'espletamento di una gara pubblica per il conferimento del ramo d'azienda in affitto temporaneo alla quale si presenterà la sola società pisana. In pratica, il Comune avrebbe affittato a un privato la gestione di un'attività che la società comunale dedicata (in liquidazione perchè da dismettere in quanto non strategica) non sarebbe stata in grado di garantire. Il Contratto avrebbe avuto una durata limitata dal 01.06.2011 al 12.12.2011. Di fronte alla complessità della situazione ci pensa l'Assessore Ritorni a diradare ogni ombra. "Entro la fine dell'anno (2011 n.d.r) ad andare a gara sarà l'intera struttura: subito dopo la Labronica cesserà di esistere. "E' il 14 maggio del 2011; di lì a pochi mesi Ritorni si dimetterà e il Sindaco Cosimi assumerà la delega delle società partecipate. Più avanti ancora, dopo avere revocato le tre deleghe ereditate dal  rappresentante dell'Italia dei Valori nel quadro di un complesso rimpasto di Giunta, assumerà anche la delega allo sport assumendo, di riflesso, il controllo assoluto delle operazioni relative alla deriva giudiziaria del Basket Livorno e alla stessa inestricabile matassa della Labronica Corse Cavalli custodita dal liquidatore, buon "amico" del basket.