Le carte che restano: Aamps ultimo atto, i sogni e i business della stagione cosimiana.

12.03.2012 10:20

E' notizia di queste ore che l'ultimo segmento della controversa (e per certi versi misteriosa) vicenda di Aamps è giunto a un punto di non ritorno. Angelo Rosi diventerà l'amministratore unico dell'Azienda, dopo un periodo di anticamera durante il quale ha potuto "scartabellare" (il termine quasi disneyano è ovviamente del Tirreno) quelle carte che per troppo tempo sono state negate all'utenza pubblica dell'Azienda e agli stessi consiglieri comunali. Molto meno alle organizzazioni sindacali che in questa vicenda, come peraltro in altre circostanze, hanno giocato un ruolo tragicamente consociativo collaborando di gran lunga con il "silenzio governato" della direzione aziendale. Ci giungono al riguardo notizie incredibili, coperte da ovvia riservatezza, che ci riserviamo di verificare ed eventualmente di portare all'attenzione degli organi competenti. Rosi, che si è detto disponibile a "gestire un'azienda in crisi" ha negato di essere tornato a Livorno per fare "il liquidatore", ma intanto ha chiesto e ottenuto di assumere anche le funzioni di Direttore Generale, di fatto esautorando quel Ceccarelli di provenienza confindustriale che dal 2004 ha ininterrottamente esercitato le funzioni dirigenziali. Quanto rimaneva del precedente Cda (presieduto da certo Massimo Cappelli) è stato contestualmente azzerato.Rosi dovrà ovviamente usare il machete, ma soprattutto far dimenticare (o eventualmente attualizzare) le grandi promesse di Cosimi all'atto della nomina degli ultimi amministratori. Il Sindaco, che ancora ieri definiva brillante la condizione economica dell'Azienda, si poneva nel 2009 una serie di specifici e concreti obiettivi:

1) incrementare la percentuale della raccolta differenziata ad almeno il 50%  nel 2010(!) per poi raggiungere i limiti di legge entro il 2014. (sappiamo che ad oggi la raccolta incrementa di un punto percentuale su base annua ed è ferma al 45%, ma senza verifiche probatorie degne di questo nome)
2) attuare la "raccolta porta a porta" per le utenze non domestiche nei quartieri La Leccia, Scopaia, Montenero e Borgo Cappuccini. (mah!)
3) costruire un "digestore anaerobico" per la parte organica di rifiuti che avrebbe dovuto consentire la produzione di compost e la produzione di energia elettrica (un investimento da 7milioni di euro di cui si parla da una decina d'anni). Altro sogno nel cassetto è il "bioessiccatore "(un altro investimento da 7,5 milioni di euro di cui all'articolo qui sotto)
4) realizzare una terza stazione ecologica per utenze non domestiche (effettivamente realizzata, ma con esiti deludenti) e, previo accordo con l'Autorità Portuale, una mista all'interno del Porto.
5) realizzazione della terza linea del termovalorizzatore.

Poco o nulla di tutto questo, ovviamente, è giunto a concretezza, tant'è che la produzione dei rifiuti è costantemente aumentata (e con essa il costo del servizio all'utenza) aggravando le esauste casse dell'azienda (già deprivate da una pessima organizzazione aziendale e dai costi gestionali dei servizi esternalizzati, tipo quello del servizio di raccolta) con gli oneri riflessi delle economie da smaltimento (solo nel 2011 questo mercato ha fruttato ai privati quasi tre milioni di euro) Ma come funziona la filiera Aamps secondo i dati ufficiali:

Ecco uno schema orientativo :

Preselezione al Picchianti: 47% materiale riciclabile, 39% inceneritore, 14% in Discarica (la quota che si vorrebbe abbattere con il digestore anareobico).

Smaltimento; invio alle piattaforme autorizzate per il trattamento e recupero.

Carta (10.124 ton): Lonzi Metalli di Livorno
Plastica e Alluminio (5.920 ton): Revet di Pontedera
Biodegradabile (11.512 ton): Publiambiente Empoli, Cermec Massa, Asiu Piombino
Legno (3.210 ton): Lonzi Metalli di Livorno
Telefonini e apparecchi (4.647) elettronici: un pool di aziende ad hoc
Metalli e imballaggi: Lonzi Metalli di Livorno.