La sanatoria regionale dei sottotetti

13.05.2012 17:10

Pro Memoria 2010
La sanatoria regionale dei sottotetti


La vicenda dei sottotetti e delle tavernette surrettizi, ma abitabili, realizzati all’interno di alloggi e villette uso civile abitazione di assoluto pregio nelle aree più disparate di Livorno, ha infiammato per alcuni anni il dibattito politico locale; se non altro perchè il regolamento edilizio allora vigente accompagnava bonariamente la realizzazione di cubature fantasma (le cosiddette pertinenze) all’interno di specifici piani attuativi che fecero la fortuna di costruttori e proprietari (la cosiddetta filiera immobiliare) in pieno clima bipartisan. Quelle costruzioni caratterizzarono l’espansione edilizia di Livorno ed assolsero, nell’età dell’oro del mattone labronico, ad una originale funzione perequativa. Quella del consenso sociale e, contestualmente, dell’elusione fiscale. Ovviamente la cementificazione del territorio (da Montenero a Salviano passando per Antignano e Collinaia) generò anche l’epopea dei frazionamenti e quanto ne conseguì sotto il profilo della speculazione e della convivenza civile. Con un colpo d’ala, nel gennaio 2004 in piena discussione sul Piano attuativo di Salviano 2, quella tolleranza regolamentare fu moderata insieme ad un inquadramento più razionale delle superfici frazionate. Oggi, in pieno clima pre elettorale e pur prossimi ad un esito politicamente plebiscitario per il centro-sinistra, la Regione Toscana, già sollecitata nel recepire gli indirizzi del Pian di Casa di Berlusconi, interviene con una sanatoria che dovrebbe consentire di trasformare i sottotetti e quant’altro in vere e proprie abitazioni. L’impatto su Livorno potrebbe essere paradossale. Conviene sanare oggi ciò che è stata storicamente tollerato e politicamente sottovalutato in un periodo relativamente recente? Se la sanatoria dovesse essere accolta ed applicata ad una pratica di estensione sconosciuta, e per ciò stesso inestimabile, quali sarebbero le conseguenze per il territorio? Vedremo se e come il Comune di Livorno, che ha recentemente varato un regolamento edilizio molto severo e improntato al controllo selettivo degli abusi, recepirà questa incredibile sanatoria elettorale.


Il commento di Massimo:

“Il Comune ed i tecnici preposti più che alle sanatorie dovrebbero pensare a controllare sul posto i progetti realizzati e contestare sul nascere le violazione che i tecnici e ingegneri compiacenti compiono continuamente. Volete un esempio? Nella prima ristrutturazione viene fatto il cambio d’uso di garage in civile abitazione, poi si demolisce e si costruisce una nuova villetta, magari anche due; visto che la zona ville e giardini prevede un garage, ne viene costruito uno nuovo che chiaramente sarà occupato non dalla macchina (che rimane per strada) ma da una lussuosa cucina (senza le misure consentite e previste per legge) e per finire sul tetto viene realizzata una terrazza andando oltre l’altezza consentita per il garage di 2,50 - 3 metri. Questo è quanto avviene comunemente a scapito dei confinanti, di altri cittadini e tecnici onesti pagando oneri ridotti e realizzando cubature ben al di spora di quanto previsto. Chiaramente del Comune, del catasto e degli organi di controllo non si presenta mai nessuno. Questa è l’Italia, il bel paese dove i potenti fanno ciò che vogliono”.

Il commento di Giovanni:

“Senza controlli le leggi sono nulle. Inutile fare il controllo quando viene richiesta l’abitabilità. I lavori di “modifica dello stato d’uso” hanno inizio proprio dopo questo tipo di verifica”.