Il RISCHIO ACCETTABILE

25.05.2012 07:43

“RISCHIO ACCETTABILE“ da quando le ho lette queste parole mi angosciano, a pronunciarle sarebbe stato l’AD delle Ferrovie dello Stato,  al recente vertice sulla sicurezza.

Che significato hanno i termini RISCHIO e ACCETTABILE, visto che erano riferite alla Tragedia di Viareggio quanti morti servono perché un rischio sia accettabile?

Nessuno dimentichi che quotidianamente le cronache ci raccontano di Morti sul lavoro, morti bianche le chiama qualcuno, io preferisco il termine Omicidi, perchè dietro spesso c’è il risparmio sulla sicurezza, la precarietà, le scarse nozioni sulle norme, la carenza di controlli, le connivenze, le omissioni….

Il moby prince lo ha dimostrato far viaggiare mezzi di trasporto senza le necessarie condizioni di sicurezza è sicuramente concausa di una tragedia evitabile, e negli anni successivi altre tragedie lo hanno confermato, si risparmia e si muore, gli  imprenditori, i datori di lavoro risparmiano e i lavoratori perdono la vita, una semplice e terribile equazione.

Ma c’è il RISCHIO ACCETTABILE che ricordava l’AD Moretti e quello ci deve far accettare qualche decesso perchè si è risparmiato miliardi, ma mi chiedo per voi quale valore ha una Vita Umana, un valore numerico, un valore assicurativo, forse nemmeno quelli.

I nostri Familiari sono morti in tragedie che potevano essere evitate, allora lo ripeto quale è il RISCHIO ACCETTABILE, quanti corpi devono essere distesi sotto i lenzuoli bianchi perché si accetti la perdita.

Io credo che una società civile moderna non possa accettare che si continui a  morire  sul lavoro, soprattutto se e mi ripeto accade perché si è voluto risparmiare sulla sicurezza.

Una società più giusta e umana non ha bisogno ne di RISCHI ACCETTABILI ne di signori che di mestiere fanno gli AD e non si rendono conto di essere causa e concausa di dolore

 

Loris Rispoli

Associazione “140”

Familiari Vittime moby prince