Il Paese dei Balocchi Parte Prima

17.10.2011 08:29

postato in "Giocare con l'opinione pubblica" 

Viviamo in una città straordinaria, un autentico laboratorio del nulla dove però i meccanismi autoconservativi sono fortissimi, specie quando sono dettati dai media o dalla carta stampata. Ne abbiamo avuto dimostrazione in questi giorni, quando di fronte all'evidente vuoto politico determinato dalla crisi di metà agosto (che è tutt'altro che finita in archivio) sono partite quasi in automatico le piste del disorientamento creativo. Mentre infuriava la "jacquerie" dei commercianti civici alla Trucchia o dei residenti senza copertura politica alla Capuozzo, rimasti di gelo di fronte alle mancate promesse del 30 settembre, ci siamo scoperti tutti ispirati dalla irresistibile prospettiva dei Bagni Aperti nella stagione invernale. Come dire, un modo come un altro di sdrammatizzare la desertificazione del Centro e autorizzare moralmente la (semi)pedonalizzazione di Via Grande con un occhio alla valorizzazione di un ormai fallimentare trasporto pubblico locale, oggi non caso sponsorizzato (alle soglie della privatizzante gara pubblica regionale) dalla macchietta televisiva Vezio Benetti. Spostare "le masse" sul mare, come ci disse un sindacalista della Uil, è sempre stato, chissa poi perchè, uno dei desideri subliminali della sinistra di governo locale. Quasi una sorta di nemesi, dopo l'ubriacatura della Città Policentrica, che ha inchiodato quasi 2/3 della popolazione residente ai Mutui fondiari di Leccia, Scopaia, Salviano 1 e 2 depotenziandola, nel lungo periodo, di ogni capacità critico-dialettica. Nel caso specifico la trovata dei Bagni d'Inverno (ovviamente mediatica) è partita da una iniziativa dell'eterno Assessore Nebbiai (quanto a longevità assessorile secondo solo a Picchi) che un bel giorno ha deciso di riunire la casta dei concessionari degli stabilimenti balneari (già finanziatori diretti  del Sindaco Cosimi nell'ultima campagna elettorale) per provare a licenziare l'esperimento delle aperture "a rotazione" anche durante la stagione cara agli orsi polari. Insomma, un comma tutto sommato secondario del programma "Verso il 2014"-il piano di riqualificazione delle aree demaniali sulla costa-è stato riciclato dalla stampa più diffusa come "valorizzazione permanente delle concessioni balneari" nel quadro di un fantomatico rilancio del lungomare livornese. Manca, infatti, da un decennio un serio piano della costa che indirizzi e riordini la gestione degli spazi concessionati. Anche in rapporto al mancato sviluppo della piccola e media attività recettiva sulla falsariga, ad esempio, di quanto avviene efficacemente nelle Marche e nell'Emila Romagna. Da noi, infatti, abbiamo il nulla e gli alberghi a cinque stelle; la iper residenziale Porta a Mare (una colata di cemento di dimensioni bibliche)  e poi le palafitte di stabilimenti gravati da innumerevoli abusi edilizi che sono stati concepiti nel diciannovesimo secolo. Uno squilibrio pazzesco che ovviamente non viene risolto con una pianificazione di dettaglio, ma vellicando a mezzo stampa gli utilizzatori finali. "Siete contenti dell'apertura prolungata degli Stabilimenti invernali?" "Siiii", rispondono mitemente "quelli del mare d'Inverno.E di rinforzo" Quell'Assessore è proprio bravo, alle prossime elezioni lo votiamo!!" Questi i risultati di un sondaggio costruito ad hoc dal Tirreno per "silenziare" la rivolta delle Partite Iva di Via Grande e forse fare dimenticare a Nebbiai il disastro dei Tre Ponti, il misterioso destino della spiaggetta dell'Ex Pendola e il sold out di tre quarti di costa livornese per quei romantici che credono ancora nell'accesso gratuito a mare e scogliere. Ma forse c'è dell'altro. "Riaprire i bagni d'inverno" a mezzo stampa non serve solo a staccare la spina con la pirandelliana situazione legata al Piano della Mobilità per il Centro (che il Sindaco e l'Assessore Bettini  avevano prudentemente tenuto in un cassetto per non allarmare la lobby gran guardiana di H&M), ma forse a fare digerire l'appuntamento mannaia - previsto entro il prossimo 31/12 - che sempre Nebbiai dovrà sostenere per affidare a privato la Gestione dell'Ippodromo. Con o senza variante Urbanistica? A Capodanno, quando sfideremo il vento artico dalla Terrazza dei Bagni Lido, sapremo.