Domandare è lecito... rispondere è fantasia

27.09.2011 00:00

postato su "Fatti... in dieci giorni","Politica Locale"

La Sinistra livornese e il "Metodo Cosimi"

 

Non ci pare ci sia stata la corsa per rispondere alle 10 domande poste da uno dei più acuti analisti del sito Senza Soste alla “sinistra” livornese dopo i fuochi d’artificio della cosiddetta crisi di Giunta. L’analista (Nique La Police) ovviamente non si rivolge alla “sinistra dei partiti” in quanto tale, ma a un ambito di riferimento in qualche modo riconducibile a quello schieramento politico, se non altro per empatia o a sintonie personali o di gruppo. Risposte, come dicevamo, col contagocce, ove si faccia eccezione per i postumi di una polemica non da capogiro legata al corteggiamento (ricambiato?) che Cosimi , sotto crisi, ha cercato di manifestare nei confronti di quanto resta della Federazione della Sinistra. Sempre Cosimi infatti nel suo primo coupe de foudre “tirrenico”, quando dichiarò che mai e poi mai avrebbe fatto il Gabelliere per conto dello Stato, fece outing e ammise platealmente (dopo operazioni non proprio socialiste come Nuovo Centro, Variante Ospedaliera, Variante Gran Guardia e con tutta probabilità Variante Ceschina) il proprio strabismo politico culturale nei confronti di quella nicchia di movimento. Solo l’intervento “duo gambo” di De Filicaia (il nuovo astro nascente della politica livornese), ha impedito a Cosimi di volare alto vanificando il vero risultato politico delle sue personalissime consultazioni. Cioè quello di vendere al migliore offerente i frutti della sua campagna referendaria “per i quattro si’” e la martellante sceneggiata posta in essere nella sua qualità di Presidente Regionale Anci contro i ”tagli” del Governo agli Enti Locali. Una campagna che doveva servire ad “allargare” la compagine di maggioranza trasponendo il piano nazionale al piano locale (tutti, ma proprio tutti contro Berlusconi) e, contestualmente, ridurre il potere d’interdizione dell’Italia dei Valori all’interno della maggioranza d’origine composta da Pd Idv e Sel. La stessa formazione triadica che, verosimilmente, costituirà l’ossatura del Nuovo Ulivo Allargato (alla sinistra?) alle prossime elezioni politiche (ci auguriamo in tutta sincerità anticipate) con o senza primarie di coalizione. Ora, sarebbe ingeneroso affermare che Cosimi è uscito “limitato” dalla vicenda della crisi, tant’è che le deleghe del Vice Sindaco sono state neutralizzate, l’Idv è stato normalizzato e nei due Assessorati strategici (Urbanistica e Ambiente) è stato insediato “non a caso” un burocrate privo di relazioni con il territorio e dunque sciolto da quasiasi forma di condizionamento ambientale al momento di pianificare (il fioretto) e contrastare i Comitati (la spada). Ma certo da ora in poi le spinte autoritative del Sindaco, che convoca le Giunte e incontra i riottosi cittadini del Quartiere Fiorentina tra le 8 e le 9 della mattina per sottrarsi ad eccessive lungaggini, saranno oggetto di vigilanza speciale da parte di quelle stesse forze che hanno sottoscritto il documento programmatico “verso il 2014” (senza crono programmi) e che, per forza di cosa, dovranno legittimare l’eventuale candidatura dello stesso Cosimi ad uno dei due rami del Parlamento in caso di elezioni anticipate. Sono quelle stesse forze a cui si rivolge l’acuto Nique la Police su Senza Soste quando domanda “è possibile pensare a una forma di class action per le classi dirigenti che hanno portato Livorno verso il baratro?”, e poi “la crisi livornese non è quella di una formula di maggioranza politica, ma di sistema; quale formula politica e legale è adatta, e sostenibile, per devolvere il potere reale del Sindaco e dei funzionari castali del Comune verso il basso?” Terminando con un “il potere politico deve essere collettivo e reso, in quest’ottica, funzionale e funzionante”. Domande di non poco, specie per una “sinistra” al momento nominale e in buona parte assoggettata alle spigolature e agli spigoli del “metodo Cosimi”.