COSIMOMETRO 2013
QUANDO L'IMPEGNO E' UN'INCOGNITA
Come di consueto traguardiamo l'anno nuovo con la pubblicazione (richiesta da molti nostri lettori) del "Cosimometro 2013 ", vale a dire l'unica mappa sinottica in circolazione in grado di aggiornare in tempo reale sullo stato di efficienza di una Amministrazione Locale nel tempo dei vincoli dettati dal Patto di Stabilità montiano (sulle spese in conto capitale) e dalle contestuali riduzioni di spesa corrente. Un vademecum sicuramente utile, che in questo caso riguarda il Comune di Livorno, ma che potrebbe essere tranquillamente esteso al monitoraggio di altri Enti Locali. Nel caso specifico le rilevazioni evidenziano, a partire dall'annualità 2011, lo sviluppo degli impegni di investimento/spesa e delle dichiarazioni di procurato finanziamento pubblico/privato assunti dal Comune per atti ufficiali (come il piano degli investimenti pubblici allegato di norma al bilancio preventivo) o per via mediatica. In quest'ultimo caso (evidenziato nelle ultime voci del dossier) è possibile rilevare come talvolta sia davvero ampia la distanza fra le dichiarazioni propagandistiche rese alla carta stampata e l'effettiva evoluzione operativa degli impegni politici correlati alle medesime dichiarazioni. Oltretutto buona parte di quanto è stato formalizzato nei bilanci è stato per forza di cose trasferito a carico degli esercizi successivi. E' facile evidenziare, infatti, come la stragrande maggioranza degli impegni sia stata "traslata "al 2013/2014.
VINCOLI DI BILANCIO: UNA QUESTIONE DI DEMOCRAZIA
Due anni fitti di interventi, buona parte dei quali sono evidentemente a rischio di copertura finanziaria. E allora perchè dichiararli? Spending review non significa solo "tagliare", ma anche selezionare preventivamente le priorità di spesa, soprattutto nel campo degli investimenti pubblici. Ha più senso continuare a manutenere a costi crescenti un impianto sportivo (per quanto di serie A), o adeguare le scuole primarie alle normative di sicurezza? Ha più senso ipotizzare un colossale adeguamento della futura viabilità ospedaliera (immobilizzando 15 milioni di euro) o provvedere alla sistemazione logistica dei quartieri periferici? Ha più senso baloccarsi con i Laboratori di Logistica integrata o mettere a norma (e soprattutto "aprire al pubblico") i beni monumentali e le piazze storiche della Città? Si potrebbero fare naturalmente vari esempi. Ma certo una condizione sofferta di scarsità delle risorse (aggravata dalle politiche finanziarie e fiscali di una Agenda Monti che sotto sotto teorizza la democrazia "light", quella senza partiti e sindacati, ma in una prospettiva solo centralista) dovrebbe imporre scelte più condivise sui territori.
IL BLUFF DELLE PRIMARIE E LA "TRACCIABILITA' DELLE DECISIONI": IL FUTURO DI UN TERRITORIO
A cosa servono le primarie, un colossale flop quelle del Pd a Livorno, se poi nessuno viene consultato quando si tratta di stabilire le scelte prioritarie di una Comunità Locale in una condizione di complessiva sofferenza finanziaria che mette allo stremo le famiglie e le aziende e riduce la base imponibile del territorio? Serve come il pane la "tracciabilità" delle decisioni piuttosto che quella delle transazioni monetarie. O almeno le due questioni si fondono quando si tratta, ad esempio, di impedire che una concessione edilizia si trasformi in una speculazione (con relativa evasione fiscale) o un bando di gara generi un sistema di appalto diseconomico e poco trasparente con scarse o nulla possibilità di realizzazione o completamento dell'opera commissionata. Guardiamo Livorno, la città che amiamo profondamente, ma che come sempre non valutiamo con spirito fazioso. Il principale aggregato di spesa che si ricava dalla lettura del dossier riguarda le opere di adeguamento alla viabilità ospedaliera e poi la complessa, e per certi aspetti beckettiana, questione dei Piuss, per lo più ignorata da partiti, primariani ed amministratori. Stiamo parlando di quasi trenta milioni di euro (60 miliardi di vecchie lire) impegnati di qui all'eternità su due partite che rischiano di non generare alcuna economia di ritorno. Siamo in grado, qui ed ora, di fornire dati certi sulla loro compatibilità finanziaria, strutturale, ambientale? O continuiamo ad andare avanti a colpi di propaganda, confidando nella scadenza naturale di un mandato amministrativo reso ormai caricaturale dalle dimissioni del super assessore all'Urbanistica e dal supporto numerico dell'area centrista ad una maggioranza che non esiste più? Ci stiamo accorgendo che questa Città non interessa più a nessuno per lo stato in cui si trova? Come interpretare se no il crollo delle presenze legate al turismo stagionale e culturale a fronte di un Porto Crocieristico che bene o male produce valori statistici mediamente elevati? C'è ovviamente qualcosa che non quadra, ma soprattutto, manca una pianificazione anche concettuale di riferimento.
IL RUOLO (mancato) DELLA STAMPA LOCALE: TRA TERENCE HILL E BOLERO
Molto potrebbe fare la stampa locale, ma ne conosciamo i trend. Un disastro, sul piano della comunicazione e dei temi commentati. Con un "Tirreno" che ha completamente astratto le responsabilità della politica dalle dinamiche reali della società. Una città proiettata in una dimensione senza tempo e senza memoria, ogni tanto scossa da furti, rapine, sequestri di persona. La stessa dimensione "anomica" che era possibile ricavare dai film di Terence Hill (Cosimi, talvolta anche in versione Don Matteo) e Bud Spencer (De Filicaia, oppure l'eterno Assessore Picchi), una sequenza infinita di soprusi, furberie, palesi illegalità e cazzotti definita quasi sempre da leggi non scritte e da volti alternativamente rassicuranti (Cosimi), paternalistici (De Filicaia) e grevi.(Picchi) Una escalation però clamorosamente smentita, nei fatti, dalle statistiche fornite dallo stesso Questore Cardona, l'uomo che ha astutamente rimosso dalla sua conferenza stampa di fine anno ogni riferimento all'assalto "manzoniano" alla Prefettura di Dicembre. Un evento epocale provocato da una gestione quanto meno discutibile dell'ordine pubblico in occasione della Convention di Bersani alla Stazione Marittima e di altre situazioni successive connesse verificatesi nelle piazze di Livorno". C'è poi "La Nazione", il "Bolero" della politica locale, l'organo ufficiale delle Primarie Pd e soprattutto il manifesto quotidiano dell'ex Assessore Grassi, l'uomo che ha candidamente ammesso di non aver mai creduto dall'inizio del suo incarico al Piano Strutturale di Livorno, il compito che gli aveva assegnato Cosimi per disposizione regia. Affermazioni incredibili che avremo modo di sviluppare in seguito. Per il momento Buon Anno.