Collesalvetti e oltre: titoli di coda sulle "convenzioni facili"

30.11.2011 11:31

postato su "Collesalvetti / Area Vasta"

Non è un buon periodo per le Cittadelle dello Sport. Ce ne occuperemo specificamente nel prossimo numero di Livorno Cruciale (in edicola per Natale) dove non è stato difficile sistematizzare i troppi casi territoriali che sono finiti dritti dritti in Procura. Collesalvetti, Lucca e in parte Firenze parlano su per giù la stessa lingua. A Livorno, come sappiamo, sulle varianti aggiunte del Parco della Ceschina (computabili nel bando di aggiudicazione del disastrato ippodromo) è scoppiato un caso politco che stava per mandare a gambe all'aria la tonitruante Giunta di Alessandro Cosimi. Da lì comunque sono partite una serie di dinamiche politiche per molti aspetti incomprensibili che si sono scaricate negativamente sul progetto complessivo e sulla sostenibilità finanziaria dell'ormai fantomatico “Pensiamo in Grande” e con tutta probabilità sull'approvazione della Variante La Gran Guardia. Della Cittadella dello Sport a Livorno al momento è rimasto ben poco. Gli appassionati del genere possono rilevare come il Piano delle Opere Pubbliche attualmente vigente preveda la realizzazione di un sistema di impianti fotovoltaici applicati, appunto, alla Cittadella dello Sport per un ammontare complessivo di due milioni di euro. Operazione in sè interessante dove risulta però quanto meno singolare il fatto che ad accollarsi il costo delle opere sarebbero uno o più privati. Nessuna demonizzazione, ma è certo che proprio sulle convenzioni "pubblico privato" si registrano su questo terreno i maggiori profili di rischio amministrativo e talvolta penale. A entrare in gioco infatti sono per lo più aree pubbliche a verde dove insistono strutture sportive in palese stato di degrado (stadi, palazzetti, ippodromi) o appunto, come nel caso di Colle, aree pubbliche cedute a privati (nel caso specifico una società multiservice vicina alla Cna) che chiedono al Comune di fornire garanzie fideiussorie a sostegno dei mutui bancari accesi dal Consorzio privato per finanziare il proprio investimento. Garanzie fornite sulla base di una stima non corrispondente al valore effettivo delle opere convenzionate che intanto si sono inesorabilmente fermate. Se poi la compagnia assicuratrice con cui era stata stipulata la polizza fideiussoria a sua volta fallisce, il crack è completo anche dal punto di vista civilistico. E il fragile bilancio pubblico di un Comune rimane esposto al rischio di pignoramenti da parte del sistema bancario. Bene ha fatto la nuova Amministrazione di Colle, dimostrando trasparenza e lungimiranza, a esporre ogni atto alle giurisdizioni competenti. Abuso d'ufficio e truffa ai danni dello Stato sono i capi di imputazione più ricorrenti in questa vicenda che al momento riguarda dieci persone indagate, tra cui l'ex Sindaco di Collesalvetti (oggi Assessore all'Ambiente della Provincia di Livorno) e i vertici provinciali della Cna. Non ci permettiamo, ovviamente, di esprimere giudizi di valore sui singoli prima di uno stato di colpevolezza acclarato. Ma certo l'intera vicenda, nella sua dimensione sistemica, deve fare riflettere chi, essendo amministratore, si approccia al finanziamento delle trasformazioni territoriali con un eccesso di disinvoltura e talvolta di cialtroneria.