Ceschina Story

12.01.2012 11:39

1998: L'Amministrazione Lamberti acquisisce la Ceschina al patrimonio comunale.
La Soc. Labronica Corse (allora partecipata al 50% dal Comune) deposita un progetto firmato da Mazzanti e Bertocchini per realizzare alla Ceschina:
a) un campo di equitazione (per ippoterapia e lezioni)
b) uno chalet  (servizi)
c) un'arena all'aperto e giochi.(non parco divertimenti)
 
1999: La Giunta approva, il progetto viene approvato dall'Unire che stanzia 2.800.000 Euro.
Secondo D'Alesio non sarebbero servite varianti (tutto quanto sopra rientrava nelle previsioni nel RU/PS), il progetto era "esecutivo" e pronto a partire. Secondo D'Alesio "ci sarebbero state" le concessioni edilizie.
 
Nel 2004 scoppia la crisi dell'ippica (cambiano sostanzialmente le convenzioni fra l'Unire e le società di Gestione).
Il Progetto finanziato con delibera del 99 (che intanto era stata congelata per la riduzione del monte trasferimenti Unire Ippodromi) si "sblocca" nel 2008 quando cambiano i vertici dell'Unire mentre D'Alesio è Assessore allo Sport.
D'Alesio sostiene di avere ripresentato tutto all'Unire nel 2009 quando torna ad assumere il ruolo di direttore della Soc. Labronica Corse Cavalli. Secondo D'Alesio l'Unire (ora Agenzia Nazionale per l'ippica, Assi) avrebbe di nuovo messo a disposizione il finanziamento.
 
Ma all'inizio del 2010 la Società Labronica Corse Cavalli vede diminuire il proprio patrimonio netto a 20.000 euro (nel 2004 era 1.700.000 euro circa) dopo avere accumulato, a causa della riduzione del trasferimento centrale in relazione al monte delle corse sostenute, un debito finanziario di 500.000 euro. Il Comune decide di acquisire la partecipazione totalitaria della Società acquisendo al prezzo simbolico di un euro l'ulteriore 50% detenuto dalla parte privata (in realtà politica).
Contestualmente, "si accolla" il costo di gestione dipendenti a libro paga all'atto dell'acquisizione senza smaltire il debito ereditato.
In questa fase la Labronica Comunale (Ritorni) abbandona il  progetto D'Alesio per la Ceschina trascurando la necessità di promuovere il relativo finanziamento (2.800.000), nonostante che il piano finanziario fosse stato depositato presso la nuova Agenzia, titolare del finanziamento.
 
Più avanti la Giunta deciderà la messa in liquidazione della Società e il licenziamento dello stesso D'Alesio.
 
In costanza di atti di liquidazione(!!) la Giunta, dopo un anno e mezzo di nulla, decide di affittare il ramo d'azienda alla Soc. Alfea.
Ritorni tenta senza successo di fare approvare una variante edificatoria in Giunta. La variante si renderebbe necessaria per modificare la destinazione d'uso dell'area.

Ritorni (già Assessore allo sport e alle partecipate) si dimette
Il 15 dicembre scade il contratto di affitto di Alfea.
Prima di Natale la Giunta licenzia il bando per l'affidamento della Gestione dell'Ippodromo.
Le offerte saranno aperte il 31 Gennaio.

Con atto separato il neo Assessore Grassi, (Urbanistica e Ambiente), istruisce la procedura di evidenza pubblica per la selezione  un progetto preliminare e di un piano di fattibilità  legati alla nuova utilizzazione del Parco.
Parametri di riferimento: Remuneratività dell'insediamento, Edilizia sostenibile di m. 7,5 per un'area edificabile di 5000 mq, area di sosta interrata di 400 posti auto.

Le dichiarazioni di Attilio D'Alesio, qui ricostruite, sono state tratte da un'intervista resa dal dirigente al Quotidiano "Il Tirreno".