Caso Limoncino: il festival dell'ipocrisia

27.10.2011 19:42

postato in "Discarica Limoncino"

Non vorremmo che il decreto di sequestro preventivo  della Discarica del Limoncino Monte la Poggia avesse aperto una strana resa dei conti. Quella, appunto, delle “demolizioni” degli annessi agricoli irregolari o totalmente abusivi a seconda dei punti di vista che insistono ormai da parecchi anni nell’area collinare di Livorno. Nessuno discute ovviamente la coattività dei provvedimenti. Anzi, dopo tanta “flessibilità” su questa delicatissima materia, una qualche certezza di carattere giuridico-amministrativo è bene accolta. Quello che lascia perplessi sono la tempistica di questi atti esecutivi (compiuti in costanza di un provvedimento di sequestro preventivo riguardante l’area della Discarica) e la convergenza mediatica degli annunci. Il principio di legalità non può essere messo in discussione, ovviamente, ma la sua applicazione deve essere equanime ed efficace per ogni tipo di situazione giuridica che in questa città viene  tranquillamente convertita in una situazione di fatto. Con la simpatica (nell’accezione etimologica di sun pateia) tolleranza del potere politico amministrativo. Potremmo fare centinaia di esempi, dagli ormeggi abusivi alle occupazioni senza titolo (e agli ampliamenti non autorizzati) negli alloggi pubblici, dallo spurgo dei liquami nei Fossi agli abusi edilizi della nuova edilizia residenziale seriale e di pregio (sottotetti,   tavernette e quant’altro) che hanno permesso a una filiera di costruttori di ottenere significativi sconti in termini di Ici sulle aree fabbricabili e sugli oneri concessori di urbanizzazione. Senza considerare le urbanizzazioni incomplete di Salviano 2, i misteri della (incompleta) tangenziale di Coteto dalla quale spunta  come un coniglio bianco dalla tuba del prestigiatore la proposta di realizzare il Parco del Rio di Salviano, per il quale il Comune impegnerà 500.000 Euro di avanzo di amministrazione su proposta del locale Circolo di Arci. Un modo per fare dimenticare ai residenti il disastroso contesto edilizio circostante. Ma  la tragedia della Lunigiana e delle Cinque Terre dimostra in particolare che con i vincoli idrogeologici (sempre che vengano accertati e certificati da funzionari onesti) non è possibile scherzare. Prima o poi la natura si riprende (anche in modo brutale) ciò che le è stato tolto. Nessuna “colorazione“ mediatico-politica  dell’interesse pubblico può autorizzare discariche ubicate in prossimità di Parchi collinari, Ospedali invasivi  in aree sensibili come quella di Montenero Basso, porticcioli turistici in prosecuzione di strutture leggere come quella del Moletto Nazario Sauro, magari in sostituzione di una Bellana erosa dagli agenti atmosferici  e totalmente orfana di aree di servizio a terra. Per quanto ci riguarda il principio di legalità è uno solo, e non capiamo per quale motivo una stampa seria (perché noi la rispettiamo e la consideriamo tale) si applichi con deontologia professionale sulla rimozione coatta di quattro legni a Salviano o alla Valle Benedetta (per non parlare del Puntone) e poi si dimentichi di commentare le valutazioni strampalate di un Gallanti sui fanghi di dragaggio e quel mistero tutto labronico legato alla volatilità dei pareri della Soprintendenza ai beni  territoriali sulla questione degli approdi nell’area della Bellana (dopo  la colpevole sottovalutazione di quanto non è stato fatto dai poteri pubblici per le Terme del Corallo). Sempre con un occhio a quanto sta accadendo in Lunigiana ricordiamo che una delle motivazioni che hanno ispirato l’ordinanza di sequestro del Giudice Dani (su istanza del Sostituto Maffeo) ha riguardato il rischio connesso al dissesto idrogeologico. Leggiamola insieme: ”Il sito del Limoncino è in classe 4 di pericolosità geomorfologica, a rischio sismico e sottoposta a vincolo idrogeologico. Indicazioni sufficienti, a meno di un provvedimento motivato della Regione, da escludere l’ex sito di Monte La Poggia dalla possibilità di ospitare una qualunque discarica”. Resta difficile da capire per quale motivo siano state concesse, da Comune e Provincia, le autorizzazioni. Ma su questo avremo modo di ritornare.

                                                             *    *    *    *    *                    *    *    *    *    *