Arriva il digitale: silenzio stampa nell'anticamera dell'unanimismo.
Cari amici,
prendo solo due righe con il consenso del bravissimo webmaster e degli altri amici che presidiano la nostra redazione virtuale per segnalare l'interruzione (mi auguro momentanea) dell'esperienza informativa su Telecentro2. Una strana ordalia infatti impedirà all'emittente di Stagno di trasmettere regolarmente sul digitale terrestre (lo switch off si è verificato in data odierna) nonostante la regolare assegnazione di frequenza (tasto numero 94 per i telespettatori) avvenuta nei giorni scorsi per effetto di una graduatoria ministeriale. A Telecentro 2, pare dopo la terza revisione di questa graduatoria che aveva visto l'emittente collocarsi al 15esimo dei 18 posti disponibili in Regione, non sarebbe stato infatti assegnato un canale "efficiente"; lo stesso canale che un po' tutte le stazioni regionali hanno cercato di evitare sapendo che il segnale relativo avrebbe traguardato la Corsica e che dunque, come tale, non sarebbe più tornato indietro. Possibile ovviare a tutto questo, almeno nell'immediato, con un affitto oneroso degli impianti a beneficio di emittenti operative o l'acquisizione di siti digitali al momento non utilizzati. La vecchia e consumata storia del cerino in mano, insomma, è tornata a manifestarsi sotto forma di beffa televisiva. A farne le spese nei prossimi mesi non saranno probabilmente le programmazioni commerciali o i programmi, per quanto politici, di intrattenimento, ma soprattutto le notizie. (Centro News). Notizie che, appunto in "sequenza", cioè senza una rigorosa scadenza quotidiana, ma con una forte adesione alla realtà dei fatti e delle situazioni locali, abbiamo cercato di mostrare e commentare proponendo uno spartito nuovo che in moltissimi hanno saputo apprezzare e ovviamente criticare. Una sorta di storia quotidiana paradossalmente senza date e mai preceduta dal volto greve di annunciatrici appena uscite dal parrucchiere (o "bravi giornalisti" accomodanti con lo stile prolisso e americanoide alla Mentana). Una storia la cui scrittura è stata spesso affidata alle parole di chi non compare sui giornali, non partecipa alle selezioni per X Factor e talvolta ha difficoltà a rendersi visibile nonostante la dimensione cogente e globale dei problemi. Per altro verso, abbiamo cercato di raccontare quello che vedevamo documentandoci alla fonte diretta del caso in esame, offrendo al telespettatore di Centro News un quadro fatto di immagini e cronologia, senza dimenticare la forza dei riferimenti numerici quando sono sciolti da ogni forma di interessata rappresentazione. Non so in tutta franchezza se riusciremo a riprendere questo percorso, in ogni caso trasferiremo quello stile sulle pagine di questo sito, e dunque in rete, utilizzando, per quanto possibile, lo strumento audiovisivo. Una impostazione, la nostra, i che suggeriamo ai molti, tanti giovani innamorati del vero giornalismo che abbiamo incontrato fra Livorno e la Toscana in questo percorso. Giovani consapevoli del lungo precariato che questo lavoro comporta soprattutto agli inizi, giovani che non vogliono rassegnarsi ad una comunicazione compressa dal macchiettismo che relativizza i problemi e dal servilismo editoriale di maniera (che ne è conseguenza) verso i poteri più o meno forti di una città e di un territorio. Documentarsi e divulgare è possibile anche quando la democrazia rischia di scivolare, per forza di cose, nell'anticamera dell'unanimismo. Anche quando la libertà di espressione deve per forza di cose fare i conti con una definzione migliore delle immagini.
Sergio Nieri