Appunti per Livorno: un'unica opzione possibile/1

05.04.2014 11:07

LE BASI PER RIPARTIRE.

Questa volta non bastano le parole. Ne' il tango lento dell'incompetenza su temi generali tipo il Porto, l'ospedale e "genericamente" i rifiuti, trattati ovviamente sulla sponda rassicurante e territorialmente limitata di una raccolta differenziata prodotta senza impianti di ricicleria. Tutte problematiche di assoluto rilievo che però non investono direttamente la competenza municipale. Se non, marginalmente, per la parte urbanistica e con l'indiretta soggettività delle aziende municipali, dove il Comune cristallizza senza frutto da decine di anni capitali infruttiferi. Accumulando perdite, generando debiti finanziari, limitando allo stretto indispensabile i necessari investimenti. Per troppi anni il "cosimismo" ha scientemente spento i riflettori sulla "questione municipale" perchè si ammorbidissero le analisi su quanto non accadeva in Città. Poi si sa, dopo i primissimi anni di mandato, per lo più spesi a promettere l'inimmaginabile con l'aiuto dei media locali, i sindaci trovano sempre qualcosa di meglio da fare. Bruxelles, Strasburgo, Atene, un affascinate tour per le capitali europee che non ha impedito il declassamento del Porto, non ha semplificato l'accesso ai fondi comunitari,non ha contribuito alla soluzione di importanti nodi infrastrutturali, due per tutti la questione degli escavi e di quel territorio misterioso che è diventato il retroporto. 

Livorno è un malato con la febbre a 40

Dobbiamo fargli scendere la febbre con una terapia d'urto. E poi avviarlo alla guarigione dopo avergli cambiato la mission. Si tratta di "gestire" il meno possibile, regolare i nuovi spazi di democrazia economica (garantendo condizioni di terzietà amministrativa e di pari opportunità di inserimento per tutti senza guardare a tessere e consuetudini), puntando, per quanto possibile, alla responsabilizzazione attiva dei cittadini. Nessuno deve rimanere indietro, ma tutti devono dare una mano. Oggi (dati della relazione Fine mandato) il Comune chiede 215 milioni fra tasse, imposte a tributi per mantenere un apparato che retribuisce, spende e trasferisce (ad esempio al Goldoni) qualcosa come 185 milioni di euro. C'è qualcosa che non quadra. E allora occorre ridurre e riqualificare la spesa, anche chiamando i cittadini alla compartecipazione di alcuni servizi, promettendo a medio termine un serio e progressivo riequilibrio del carico fiscale a favore di una cittadinanza consapevole.

 

 GLI INTERVENTI SULLA SPESA E SUL CARICO FISCALE

(certezze delle entrate e riequilibrio a favore del cittadino attivo)

Forte impegno per ridurre la pressione tributaria, cresciuta in modo esponenziale nell'ultimo anno con aliquote di computo (Imu) e tariffe/tributo (Tia Tares) fra le più elevate d'Italia. Segnali rossi per Tosap, caratterizzata da un'altissimo tasso di evasione. La fiscalità non può essere agitata come un trofeo da esibire per compensare elusione ed episodi di cattiva gestione come nelle società controllate dove il Comune immobilizza ingenti capitali senza alcun frutto. Anzi, dovendo talvolta (come in Aamps) inventarsi operazioni finanziarie con banche private per sostenere il debito finanziario consolidato e tendenzialmente inesigibile.(da credito non riscosso e altro). Senza considerare l'addizionale Irpef, incrementata negli ultimi anni fino alla soglia dello 0,80 pur con la differenziazione di aliquote in base a soglie di reddito convenzionali. (da stabilire politicamente). Impegno per razionalizzare l'imposta di soggiorno (a carico dei visitors) e sua redistribuzione a favore della città in uno con altri provvedimenti a favore della promozione turistica e commerciale.

 

Come fare? Ecco alcune tracce di lavoro

Riduzione spesa corrente (185. milioni di cui 47 milioni in macchina politico amministrativa, circa il 28%) 

Certezza e velocizzazione delle entrate tributarie (con relativo recupero dell'evasione) in uno con l'introduzione di una fiscalità di vantaggio per il contribuente che collabora con l'amministrazione. 

Intervento sui costi della politica diretti e indiretti, cancellazione assessorati passerella (tipo Innovazione, Aziende, Relazioni con l'Università degli Studi di Pisa e la Scuola Superiore Sant'Anna) e relative strutture amministrative. Accertamenti amministrativi sulla cosiddetta Facoltà di Logistica e sul futuro insediamento universitario presso lo Scoglio della Regina e Dogana d'Acqua (in corso di ristrutturazione con i finanziamenti Piuss in scadenza al 31/12/2014).

Riduzione sprechi certificati da apposita commissione d'inchiesta nell'organizzazione amministrativa del Comune (macrostruttura e servizi territoriali) e nelle Aziende controllate con finanze della Municipalità. Qui si impone l'azzeramento dei Consigli di Amministrazione e una revisione contabile amministrativa sulla situazione economico finanziaria per verificare strategie e mission aziendale a medio termine. Nel focus Aamps, Spil, Asa, partecipate minori.

Dismissione di partecipazioni non strategiche. Monitoraggio liquidazione Livorno Sport e Labronica Corse Cavalli. Informative agli organi di Controllo e se del caso alla Procura della Repubblica. 

Riconciliazione partite di credito/debito Comune/Controllate/partecipate.

 

Contestualmente:

 

Variazioni di bilancio per orientare i risparmi di gestione conseguiti e certificati al finanziamento del fondo indigenti, al fondo per la valorizzazione turistico ambientale (come da relativa posta di bilancio), alla cooperazione sociale di ambito assistenziale e culturale in forma di abbattimento dei costi fiscali e di impianto. (per favorire l'occupazione). Ma anche: rimodulazione di alcuni servizi strumentali (tipo la manutenzione del verde pubblico, parchi e giardini, o la piccola manutenzione delle scuole, o lo stesso sistema mare colline, vedi agriturismo) che potrebbero essere affidati ai cosiddetti commons garden o commons school, cioè consorzi di cittadini che forniscono un servizio autogestito previa convenzione comunale. Si responsabilizzano i cittadini, facendoli fidelizzare con la città, si riducono le spese correnti del servizio, si liberano risorse per ulteriori e più mirati interventi nel settore sociale/assistenziale. Lo stesso esperimento potrebbe essere avviato nel sociale sulle strutture d'infanzia o nella assistenza a disabili e anziani, in questo caso però a favore di soggetti specializzati tramite gare e convenzioni. L'impegno finanziario complessivo a bilancio per istruzione e sociale è di circa 40 milioni di euro, da verificare nella composizione qualitativa e strutturale. La Tasi (imposta sul patrimonio e sui servizi indivisibili) consentirà al Comune una certa discrezionalità nella gestione di detrazioni fiscali ed esenzioni rispetto all'imposta calcolata sul valore fiscale degli immobili e sulle superfici domestiche e commerciali. A tale riguardo è al lavoro un apposito gruppo di studio per verificare la congruità di una proposta che intesa a valorizzare "lo stato civico-e non solo reddituale-del contribuente". Dunque detrazioni e sgravi potrebbero essere applicati con i seguenti criteri:

 

1) lettura di categorie sociali (in relazione al reddito del contribuente e alla composizione del nucleo familiare)

 

2) per compensazione di servizi svolti dai cittadini per la comunità (gestione civica di verde, sociale, scuola, trasporto pubblico integrativo a favore di bambini e disabili) e quindi indipendentemente dal reddito posseduto.

 

3) per compensazione (nel caso della tassazione Imu della seconda casa in proprietà) della messa a disposizione dell'immobile residenziale sfitto e in proprietà a favore di esigenze calamitose legate all'emergenza abitativa. Misura che ovviamente sbloccherebbe il mercato delle locazioni delle seconde case favorendo soluzioni ponte per l'emergenza.