Amedeo Modigliani (pace all'anima sua) tra vero e falso/2

12.10.2013 19:55

B24 LIBERATOR.

Boom.

L’ordigno inesploso, forse meglio dire in continua esplosione, dell’affaire Modigliani, a Livorno, torna a far parlare di sé. Sono passati trent’anni, trecentosessanta mesi, diecimilaottocento giorni da quel fatidico luglio 1984 ma è bastata l’ambigua iniziativa di un oscuro assessore a farci tornare tutti lì, esattamente dove avevamo lasciato, esattamente dove eravamo rimasti. Siamo ancora tutti sulla soglia delle nostre opinioni non espresse fino in fondo, non del tutto oneste, aspettando che sia sempre qualcun altro a fare la prima mossa, il primo passo verso la verità. Nessuno si muove. In un lontano maggio del 1943, quaranta anni prima della ferita Modigliani, ( non riesco proprio a scrivere Burla o Beffa o Scherzo), settanta anni da oggi, Livorno veniva bombardata dagli alleati in maniera devastante. Sotto quel temporale la città veniva segnata per sempre, traumatizzata, ridotta in cenere, cacciata in un buio profondissimo che ancora oggi riverbera negli occhi della sua gente. Sotto quelle bombe, nella città decapitata, qualcuno cercherà di recuperare alcune teste, gettate in un angolo di una bottega, già dimenticate, anzi riemerse (con l’idea d’avere anch’esse un lungo collo per rivendicare un po’ d’ossigeno), nei primi anni ’90, un secolo fa, per farsi dimenticare ufficialmente, per farsi negare. Ecco, credo che una delle ragioni, delle giustificazioni di Livorno sia proprio da ricercare nel fatto che gli “alleati” non abbiano ancora smesso di bombardare e che all’opposto, in questo gioco al ribasso che sembra esser diventata l’esistenza, tocchi anche a noi, a turno, mettersi alla cloche di quell’ultimo B24 Liberator, dritti contro il senso di questo paesone che è Livorno. Per tutto questo non me ne frega niente dei soldi stanziati dal comune per un museo delle teste false o vere o presunte di chissà chi; vorrei invece poter pensare ad altro, magari ad Amedeo Modigliani, magari a qualcosa che assomigli alla bellezza, magari al giorno in cui l’eco del temporale smetterà d’ossessionarci.

Aldo Galeazzi