Amarcord: Il silenzioso blitz della variante Gran Guardia

28.10.2012 17:14

 

(...dal nostro repertorio...)

"E così anche Livorno avrà il suo Grande Magazzino per abbigliamento giovanile in pieno Centro Storico, là dove sorgevano gli stabilimenti del Cinema Teatro La Gran Guardia. Oltre al Grande Magazzino una parte della storica struttura verrà edificata (si parla di una palazzina con almeno una ventina di appartamenti ricavati dal retro del vecchio Cinema), mentre lo schermo cinematografico, sia pure in sedicesimo, dovrebbe riapparire per non più di 150 appassionati a proiezione dove un tempo insisteva l'elegante galleria della formidabile struttura culturale. Il supermercato H&M, dunque, ora ha le cubature spianate e potrà sviluppare le sue superfici di vendita (pari a 1500 mq di area commerciale) in deroga al regolamento comunale, che fino ad oggi limitava l'espansione delle aree di vendita situate all'interno del Pentagono del Buontalenti entro il prudenziale limite dei 999 mq. Un limite stabilito non per gioco, ma per favorire la nascita e la crescita di iniziative commerciali di piccola e media dimensione che non fossero esclusivamente frutto di scalate internazionali o di marchi in franchising. Per attuare questa deroga è occorsa una variante urbanistica di tipo commerciale, la cui discussione con approvazione è stata accelerata (con uno scorrimento incredibile degli argomenti all'O.d.g.) grazie alle manovre del  capogruppo del Pd livornese, certo Massimo Guli', un fedelissimo d'apparato che normalmente non sbaglia una mossa. Ma questo Guli' ha agito altresi' su ispirazione del Piccolo Samurai fiorentino Mauro Grassi, assessore acquisito all'Urbanistica, uno che notoriamente va per le spicce e non si pone il problema molto veltroniano "delle compatibilità" con i commercianti della zona o con i residenti. Grassi aveva ricevuto in eredità la pratica dalla pragmatica  Paola Bernardo, avvocatessa molto progressive che nella sua veste temuta di "governatrice urbana" (prima del declino di Cosimi) aveva tessuto i rapporti con la proprietà della Gran Guardia disponendo di una delega molto ampia e soprattutto riservata. Per molto tempo la triangolazione tipicamente lobbistica tra Comune di Livorno, proprietà immobiliare e soggetto attuatore della trasformazione commerciale (la maxi catena urbanistica H&M che aveva pressato per la deroga) è stata fasciata dalla tradizionale coltre di silenzio. Lo sdoganamento fu avviato dal giornale locale "Il Tirreno" che improvvisamente squadernò il protocollo post cinematografico rappresentandolo da par suo come un fenomeno rooseveltiano capace di "creare trenta posti di lavoro", un'autentica goccia nel mare della disoccupazione tendenziale di settore. Lo stesso argomento, quello dei trenta posti di lavoro, sollevato peraltro dal Piccolo Samurai Grassi per relativizzare ogni problematica di tipo urbanistico legata alla effettiva natura della struttura multifunzionale e alle dotazioni obbligatorie di standard (verde e parcheggi) che la collocazione del fabbricato commerciale e residenziale dovrebbe comportare nel quadro di un'area peraltro prossima alla semipedonalizzazione. Ne' il Piccolo Samurai, nè l'avvocatessa dunque, prestano più di tanto attenzione al tema dei carichi urbanistici, con i relativi oneri per la proprietà, certi che l'ennesima regalia alla rendita immobiliare possa essere venduta come una operazione di recupero funzionale gradita un po' a tutti. Un modo di tornare a "Pensare in Grande", insomma" tra i misteri dell'Odeon e la demolizione dello storico ex Cinema Moderno. C'è posto per tutti in centro, ragazzi miei."

Livorno, 28 Febbraio 2012