Aamps i numeri e la politica
La vicenda dell’Aamps e della gestione dei rifiuti è lo specchio del sempre più rapido sgretolamento della città. Svanisce il buon senso pratico, lo spirito di realtà con cui deve essere gestito il bene comune e l’idea stessa di interesse pubblico. Mi sono sembrate prudenti e chiare le posizioni di CISL e UIL che mettono il dito nelle piaghe, molte e diverse, senza soffiare sul fuoco. Livorno sembra avvicinarsi paurosamente al punto di non ritorno, quello oltre il quale la Politica, di qualunque latitudine, non è più in grado di dare risposte credibili e praticabili e deve affidarsi a istituzioni super partes: prefetture e tribunali.
Tutti quelli che chiedono tutto, avendo le loro ragioni, lavoratori e fornitori, debbono essere aiutati ( ma accade il contrario) a vedere che l’azienda è sul crinale dopo bilanci edulcorati, rinvii e speranze miracolistiche. Chi governa dovrebbe abbandonare il terreno della superbia e della ideologia con quella umiltà che manca. Da tempo Livorno sta scivolando. I livornesi lo hanno capito e nel 2014 lo hanno detto, ma una via d’uscita non si vede. Che l’Aamps è messa male lo si sa dai tempi di Rosi e del Bilancio 2013 con un utile fittizio non approvato dal Collegio dei Sindaci Revisori. Purtroppo la tattica dei 5 stelle è stata quella di galleggiare col balletto degli amministratori. Perché? con quale scopo? Non sono stato tra quelli che fin dal giorno dopo si è messo a sparare su Nogarin. Ma le cose non vanno meglio di prima e troppe vanno peggio. Livorno ebbe tempi migliori e non parlo degli ultimi 15 anni. Questa è una città che ha avuto maggioranze e opposizioni migliori. Patetica la invenzione di un acquirente che non c'è maturata negli ambienti ASA.
La Lega pur non avendo ruoli in Comune ha espresso posizioni sull’Aamps e su altre vicende, ispirate alla semplice ragionevolezza. Lo ha fatto per quei 7600 elettori che gli hanno dato consenso e lo farà svolgendo dal Consiglio Regionale un ruolo di Critica, Stimolo, Proposta.
Sergio Landi 03/12/15