LETTERA DEL MESE
LA LETTERA DEL MESE
Salviano 2. Viviamo ancora in un cantiere a cielo aperto
Da gennaio 2011 a oggi rimangono 500 famiglie nel cantiere di Salviano 2. Ora alla data odierna la situazione, se possibile, è peggiorata non solo nessun lavoro di arredo è stato eseguito, ma adesso non si vedono neppure le "scheletriche" ruspe in azione. Uno scheletro però si può ammirare tranquillamente in via Lomi, in fianco alle villette a schiera, un bel palazzetto in costruzione ormai da 4 anni abbandonato. Chiedo quando qualcuno interverrà a denunciare questo stato di degrado. Tanto più che in zone interne, non illuminate, affiorano tombini sopraelevati per la mancanza della copertura, non ancora eseguita del manto stradale.
Pubblicato su QuiLivorno.it il 23.11.2011 Walter Carpentiere
Nell’articolo pubblicato su una testata locale si fa ancora riferimento all’interesse sugli annessi da parte dei proprietari del Limoncino e non all’interesse pubblico legato allo smaltimento dei rifiuti che noi e le aziende produciamo. Dopo 14 mesi di lotta alla realizzazione della Discarica dobbiamo assistere a commenti gratuiti di personaggi che hanno come unico obiettivo quello di giudicare l’operato di un Comitato.
Per questi ed altri motivi è doveroso precisare che:
1) Il Comitato non ha mai negato la necessità di una Discarica, semmai ha fatto presente che il sito individuato non era idoneo.
2) Gli oltre 100 Codici Cer permettono di buttare in Discarica qualsiasi rifiuto senza tenere conto della relativa pericolosità
3) I controlli sul percolato vengono effettuati dal proprietario e non danno alcuna garanzia alla popolazione.
4) Nella nostra protesta abbiamo tenuto come obiettivo la salute di tutti
5) Quale beneficio economico ricade sulla salute dei cittadini ?Nessuno.Ad eccezione dell’imprenditore.
6) Se le nostre Amministrazioni verificavano i motivi della contrarietà invece di sostenere a scatola chiusa i propri tecnici ,forse oggi il problema era risolto.
7) A noi l’annesso vicino ad una discarica non interessa.E come sostiene l’Assessore Grasssi tutti,ma proprio tutti devono essere demoliti.Tutti siamo uguali e abbiamo gli stesi diritti ,compresi coloro che per ottenere i permessi “non sono entrati” nella porta giusta.
Pubblicato sul Tirreno il 24.10.2011 MICHELE POGGI.